martedì 29 gennaio 2013

ANCORA UN MERAVIGLIOSO NUOVO SPOT BY COCACOLA

E' un pò che non propongo video ma quello che sto per mostrarvi mertia profondo rispetto ed ammirazione. Ancora una volta Coca-Cola si rende protagonista di una comunicazione di brand straordinaria che riempie quella scritta e quella bottiglietta di valori positivi e dal sicuro effetto contagioso.  Guardate e fatene tesoro.
Michele




giovedì 24 gennaio 2013

LA GESTIONE DEL BRAND NEL B2B (LETTURA CONSIGLIATA)

Visto che non tutti hanno la fortuna di lavorare per aziende B2C e quindi di poter sguire, budget permettendo, i grandi esempi di marketing provenienti da realtà come Coca Cola, Unilever, P&G, Nike eccc. in loro soccorso consiglio un libro imperdibile sulle strategie di branding da attuare in mercati Business to Business.  Buona lettura!
Michele 


Se il marketing management nei contesti B2B è ormai una realtà ampiamente accettata da anni e divenuta materia di studio anche con l'istituzione di cattedre di marketing industriale, altrettanto non si può ancora dire per il branding. Molti dirigenti di imprese industriali sono convinti che la gestione strategica della marca sia importante solo per i beni di consumo e per i relativi mercati: dopotutto i loro prodotti vengono scelti dai clienti attraverso un processo decisionale molto razionale, esclusivamente basato su fatti concreti quali caratteristiche e funzionalità, benefici, assistenza e qualità. Per loro la fedeltà a una marca esprime un comportamento irrazionale, basato soprattutto sulle emozioni, efficace solo nei mercati B2C. P. Kotler e W. Pfoertsch, nel loro ultimo libro "La gestione del brand B2B", dimostrano invece che le marche sono un'importante fonte di vantaggio competitivo anche nei mercati industriali, ne spiegano i concetti fondamentali e riportano numerose testimonianze di successo che confermano tale tesi.


Leggi una recensione completa QUI

venerdì 18 gennaio 2013

INTERNET E PUNTO VENDITA

Stavo rileggendo con attenzione i dati proposti dall' Osservatorio Multicanalità 2012 di Nielsen e la mia attenzione si è soffermata su due slide molto significative.



Sicuramente la crescita della colonna "blu elettrico" (cerco il prodotto in negozio ma poi lo compro su internet) dimostra come lo strumento e-commerce abbia intrapreso una strada che con il milgioramento costante delle tecnologie e delle infrastruttre lo porterà a battagliare seriamente con i sistemi di vendita più tradizionali.  La cosa però che mi preme sottolineare è come negli ultimi tre anni le persone abbiano imparato ad utilizzare lo strumento web per cercare informazioni utili ai propri acquisti (colonna blu scuro). 
Inoltre guardate qua:




il 42% degli intervistati NON compra un prodotto dopo aver letto un giudizio negativo su internet
Ringrazio pubblicamente Christian Centonze per aver pubblicato questo dato che mette nero su bianco una percezione  da sempre dettata dal buon senso e che può servire come risposta a chi, parlando dell'importanza di comunicare su web e social, obietta dicendo:"tanto noi non vendiamo online". 
Michele 

martedì 15 gennaio 2013

PARLANDO DI RADIO IN STORE

Mi sono sempre chiesto se e quanto un consumatore pone effetivamente attenzione agli spot radio che girano continuamente senza sosta all'interno di un qualsiasi centro commerciale o negozio un pò evoluto. Ancora oggi non so darmi una risposta ma secondo il portale Finanza Ok pare che 

"il canale della radio in store è un mezzo potente ed efficace per raggiungere i propri potenziali clienti esattamente nel luogo in cui avvengono gli acquisti.
Spot pubblicitari radio studiati ad hoc affiancati da un mix sapiente dei migliori brani musicali possono essere la strategia vincente per migliorare quella che è la shopping experience di ogni singolo consumatore."

Sarà anche così ma personalmente non ritengo la radio in store uno strumento imprescindibile nel marketing mix di un retailer, a meno che questo non diventi parte integrante di una vera e propria strategia commerciale basata sulla vendita di "visibilità uditiva".   
Se foste interessati a valutare qualche tools specifico vi segnalo:

- Lo strumento “music in store” che permette di mettere a proprio agio la clientela, sia questa di un singolo esercizio oppure di un intero centro commerciale, caratterizzato da una molteplicità di negozi.

- il Simply Store, una Radio In Store completa a partire da soli 69 € al mese per punto di diffusione. Direttamente sul tuo computer: Si attiva in poche ore e potrai scegliere trai 5 canali audio personalizzati con i tuoi spot, annunci e Jingle che parlano della tua attività 

Michele
 

giovedì 10 gennaio 2013

L'ANALISI NIELSEN SULLA CRESCITA DEI SOCIAL MEDIA

E' trascorso un altro anno e il marketing è sempre più influenzato dalle nuove e crescenti potenzialità di social branding. Ormai sembra che alle famose 4 P sia necessario aggiungere 4 C (condivisione, contenuto, community, customer care). Una ricerca Nielsen sul tema conferma lo stato dell'arte odierno: i social media continuano a crescere!
Michele 

Tratto da  EventReport.it

A condurre l'indagine è stata Nielsen, la multinazionale delle analisi di mercato, che ha diffuso la scorsa settimana lo studio The Social Media Report 2012, condotto su un campione di 2mila utenti americani e, per alcune parti, di ulteriori 28mila utenti di 51 paesi. Ne riportiamo alcuni dei dati principali.

Che cosa determina la costante crescita dei social media

1. Innanzi tutto i dispositivi mobili. Sebbene il computer sia ancora il dispositivo principale da cui ci si connette alle piattaforme social (nel 94% dei casi, con una flessione del 4% nel 2012), l’accesso da dispositivi mobili sta aumentando esponenzialmente (...)

2. La moltiplicazione delle piattaforme. I social media aumentano e molti siti aggiungono funzioni e integrazioni social. Facebook e Twitter continuano a essere le piattaforme più diffuse: su Facebook i visitatori unici da computer (mercato americano) sono scesi del 4% ma aumentati dell’85% da mobile (...)

Come cambia l’utilizzo dei social media da parte degli utenti

1. Anche la TV diventa social. È il trend emergente dell’anno: l’utilizzo dei social media mentre si guarda la TV non soltanto per condividerne l’esperienza e approfondirne i contenuti, ma anche per fare shopping online e informarsi sui prodotti e le offerte pubblicizzati (...)

2. L’assistenza ai clienti diventa “social care”. I social media stanno via via cancellando la linea che separa il marketing dal customer service, consentendo ai consumatori di porre domande, esprimere dubbi ed esplicitare reclami su prodotti e servizi. Negli Usa, il 48% degli utenti social utilizza le piattaforme per avere assistenza dalle aziende (...)


Come i social media impattano sul marketing
1. Il passaparola è ormai globale
2. I social media modificano il processo d’acquisto.
3. La pubblicità sui canali social “vale di più” se condivisa





martedì 8 gennaio 2013

MARKETING E TV: CAMBIA L'APPROCCIO DEI BRAND

Negli ultimi mesi sono tornato spesso sul concetto di "social tv" perchè sono fermamente convinto che il confine tra mass media e social media sarà sempre più sottile con il passare del tempo. Come sostiene  Clark Fredricksen, analista di eMarketer: 

" Sempre più sponsor utilizzano i social media per potenziare campagne televisive.  Il motivo è che la tv ha una grande audience ma è debole ancora in interazione e in coinvolgimento del pubblico. Il marchio che sponsorizza non sa quindi se, come e quanto la pubblicità abbia avuto impatto sui consumatori. Di qui  lo sviluppodel second screen: fondere i vantaggi dei due media in una stessa campagna".

Inoltre siamo di fronte ad una trasformazione delle abitudini del pubblico:

 " Secondo uno studio di Nielsen di dicembre, negli Usa circa un utente Twitter su tre ha mandato messaggi riguardanti un programma tv: è una crescita del 27 per cento rispetto all'inizio dell'anno. E il 41 per cento dei possessori di un tablet e il 38 per cento degli utenti smartphone usa i propri dispositivi mentre guarda la tv."

Questi cambiamenti stanno portando i brand a valutare un utilizzo diverso del mezzo televisivo passando dalla tradizionale pianificazione tabellare fine a se stessa all'organizzazione di iniziative speciali legate ad eventi sportivi o programmi televisivi dal forte appeal social e possibilmente coerenti con il proprio posizionamento: 

"L'humus per la social tv diventa fertile, insomma, e «lo stratagemma di base per sfruttare queste nuove abitudini è in fondo semplice», spiega Fredricksen: «I marchi fanno leva spesso su grandi eventi sportivi in diretta o programmi famosi come un quiz, uno show, una serie tv. Con una campagna sui social, cercano di coinvolgere il pubblico di quel programma attorno al loro marchio o a un loro prodotto". 

Tratto da: "la pubblicità rinasce dual screen" pubblicato su  ilsole24ore.com

Michele