venerdì 24 dicembre 2010

IL NATALE AL TEMPO DEI SOCIAL MEDIA

Carissimi lettori in occasione di questo Natale non potrei congedarmi da voi per qualche giorno di riposto postando sul blog il video del momento.



Colgo l'occasione per augurarvi il mio più sentito BUON NATALE!
Michele

mercoledì 22 dicembre 2010

NOVANTISSIMO, IL BLOG DEDICATO AGLI ANNI 90

Ideato dalla divisione Digital Pr della mia agenzia raccoglie curiosità , immagini e video che hanno contraddistinto quel periodo. 


 All'indirizzo http://novantissimoblog.com troverete tutte le icone che hanno reso celebri gli anni ‘90: musica, cartoon, spot e serie tv, moda, cinema, sport.
Il blog vuole diventare punto di riferimento per tutti coloro che in quel periodo storico ci hanno lasciato cuore.
Novantissimo offre inoltre ai lettori la possibilità di partecipare attivamente alla definizione dei contenuti editoriali, inviando i propri ricordi e racconti, video e fotografie che li legano a quegli anni.
La divisione Digital Pr di Soluzione Group, che si occuperà dell’aggiornamento quotidiano del blog, valuterà e selezionerà i migliori contenuti inviati pubblicandoli con la massima trasparenza e citando correttamente tutte le fonti.

martedì 21 dicembre 2010

Making the invisible visibile

Il guerrilla marketing si intreccia con la street art: è una campagna realizzata per Amnesty dall’agenzia londinese Brothers and Sister in collaborazione con il collettivo tedesco d’artisti di strada Mentalgassi.
Troy Anthony Davis ha trascorso negli Stati Uniti 19 anni nel braccio della morte accusato d’omicidio nonostante si fosse sempre dichiarato innocente. Nel corso degli anni, sette dei nove testimoni che lo fecero condannare ritrattarono la loro versione ma, nonostante i forti dubbi sulla sua colpevolezza, il giudice ha comunque deciso di procedere attivando le procedure per l’esecuzione.



La campagna dal nome “Making the invisible visibile” (rendere visibile l’invisibile) ha invaso le strade di Londra con un unico poster lenticolare che appare e scompare camminando per i marciapiedi della città. Questo tipo di comunicazione rappresenta anche una metafora volta a fare chiarezza sui casi poco chiari della giustizia.

FONTE: NinjaMarketing

lunedì 20 dicembre 2010

GLI UOMINI OMBRA DEL WEB MARKETING

Intervista ad Andrea Signori pubblicata su Marketing Arena

GLI UOMUNI OMBRA DEL WEB MARKETING...
La loro presenza sui social è personale e non aziendale, parlano poco ai convegni ma muovono il denaro, quello vero. Poco rumore, molta azione, sono gli uomini dell’advertising. Noi di MarketingArena abbiamo intervistato uno dei più importanti esponenti di questa realtà a livello italiano: Andrea Signori.
Ciao Andrea, ci racconti le tue esperienze nel web marketing e la tua attuale occupazione?
Lavoro nel golden world del web da più di 5 anni. Galeotto fu un famoso blog che gestivo e che forse molti hanno letto, marketingroutes.com, che gestivo insieme a Jacopo Gonzales, amico e fidato professionista dell’online. Mi mandò una mail Mauro Lupi, il papà e il Papa forse del web ☺, chiedendomi di fare due chiacchiere per una posizione in Ad Maiora. E da lì tutto inizio in maniera ufficiale. Era il 2006 ma già da circa 3 anni lavoravo in agenzie che iniziavano ad offrire “prodotti” web e avevo aperto qualche blog che usavo come megafono delle mie idee e cantina di prova per i miei rudimentali esperimenti da “I wanna be a SEO”. Ho trascorso gli ultimi 5 anni a lavorare per le maggiori agenzie italiane e mondiali occupandomi di SEM pianificando campagne pubblicitarie in tutte le maniere possibili! Amo la pubblicità online e voglio lavorare contornandomi solo di budget a cpm, cpc e cpa! Al momento lavoro per un grande gruppo (top secret aihmè per il momento) con la qualifica di head of web marketing che in pratica vuol dire collaborare con altri volenterosi ragazzi a far capire al nostro AD la differenza tra risultati organici e a pagamento! Ma ce la faremo…. ☺

Ho una sensazione paretiana, che il social media marketing faccia l’80% del rumore muovendo (se va bene) il 20% del budget, mentre l’advertising on line in silenzio “cuba” parecchio.. tu come la vedi?
VERISSIMO. A leggere in giro tutte le aziende “aprono al social”. Ma poi alla fine la realtà dei fatti è che il social è visto ancora, sbagliando, come una cosa da far fare ad uno stagista “…tanto c’è solo da aggiornare il blog aziendale e mettere i commenti su Facebook e Twitter”. Secondo me siamo anche più bassi del 20%… La pubblicità (fortunatamente visto il mio mutuo trentennale da pagare ☺) continua ad essere la maggiore voce di investimento online per le aziende. Il motivo è il più ovvio: ha risultati misurabili. Il social viene visto solo come qualcosa che “fa rumore ed è figo” però in tempo di crisi i responsabili marketing investono i budget annuali, in continua diminuzione tra l’altro, su mezzi “sicuri”. Sono un fautore delle specializzazioni quindi anche se da addetto al settore conosco ed uso anche gli strumenti Social non posso parlare in merito alle strategie migliori da adottare per una corretta campagna Social, però il web propone ottimi professionisti che sicuramente possono far cambiare idea alle aziende: uno di questi a mio avviso è Davide Basile aka Kawakumi che leggo con piacere imparando sempre qualcosa di nuovo!
L’advertising on line è lo specchio dei modelli off line (i consulenti direbbero interruption marketing) o può generare valore per le aziende grazie alla sua misurabilità?
Proprio la misurabilità del mezzo è stato lo strumento che ha permesso a noi del settore di farci sentire dagli AD. Non sono un Apocalittico di Echiana memoria ma ti dico che secondo me la pubblicità offline resterà la maggiore voce di spesa nei budget pubblicitari perché alle aziende (soprattutto ai “grandi capi”) piace far vedere che il loro brand è stato visto su una pagina de il Corriere della Sera o sulla copertina di Repubblica. Il concetto alla base è ancora, forse, quel concetto ipodermico del “più mi vedono, più vendo”. Il web è venuto a cambiare queste teorie. Ora vedo che tra i miei colleghi, me compreso, si diffonde la giusta pratica invece di andare a pianificare sui siti verticali. Chi è del settore lo fa da anni e quindi non è nulla di nuovo. Abbiamo iniziato a proporre alle aziende per le quali pianifichiamo che è meglio, giusto e più profittevole farsi vedere in modo diverso, ovvero “farsi vedere meno, ma solo dagli utenti veramente interessati al nostro prodotto”. In questo approccio posso dire con moderata sicurezza che AdWords è stata la Bibbia sulla quale abbiamo appreso questo modus operandi.
Un’attività tattica e di breve periodo come l’adv deve integrarsi con attività di lungo periodo come il seo o vedi cannibalizzazione? Ci sono a tuo avviso settori che più di altri devono puntare sull’adv?
Nessuna cannibalizzazione anzi! Le due attività devo assolutamente viaggiare parallelamente (con anche attività Social) perché un progetto di visibilità porti i risultati. Vedi, secondo me, pianificare un budget solo in advertising non è più così “conveniente” dal punto di vista del ROI. Mi spiego. Un progetto di visibilità di un prodotto, di un’iniziativa, di una promozione, per avere un effetto circolare (come lo chiamo io) sugli effettivi utenti interessati deve includere una campagna di advertising (magari mista cpm + cps), l’ottimizzazione SEO del sito che si sta promuovendo e il “lavoro ai fianchi” del Social. Solo così l’utente sarà interessato o incuriosita dal nostro prodotto. La pubblicità stimola la curiosità, il sito ben posizionato l’approfondimenti e il Social l’interazione. L’utente si sente soddisfatto in quanto ha tutte le informazioni per sceglierci. Poi magari potrà non comprare il nostro prodotto o non aderire alla nostra iniziativa però almeno abbiamo trasmesso la percezione di un’azienda trasparente con un sentiment positivo nella testa dell’utente. E gli utenti, noi compresi ovviamente, non dimentichiamo! ☺
Oltre al pay per click quali sono le leve del web advertising? (banner? affiliazioni?) che peso hanno nella tua esperienza rispetto al pay per click?
Sono “nato” con AdWords quindi lo sento molto “intimo” il rapporto con il pannello di Google ☺. Prima consigliavo solo “cpc per vendere e cpm per farti vedere”. Ovviamente con il tempo ho avuto modo di gestire diverse campagne che imponevano dei ragionamenti approfonditi su come meglio pianificare quei budget abbandonando questa divisione semplicistica. Nella mia recente esperienza in Tradedoubler ho avuto modo di approfondire il mondo delle affiliazioni e ti dico che, secondo me una campagna pubblicitaria ora la fraziono, ove possibile, in tante piccole campagne quanti sono gli obiettivi. Mi spiego: se ho una budget interessante e obiettivi plurimi metto un po’ di budget sul cpm perché la visibilità pura sui portali serve per un aspetto, poi pianifico un po’ di cpc perché ho dei banner che potrebbero performare meglio a click, poi metto un po’ sulle affiliazioni perché un programma di affiliazione a cps (o cpl) a lungo termine può aiutarmi con le vendite. Leggendola così sembra un po’ il mercato del web però il ragionamento è molto simile ☺
Come si diventa un esperto di on line advertising? Ho visto molti corsi sul social media marketing e sul seo, ma dove si impara il sem?
Lo vorrei sapere anche io! ☺ Il bello del nostro lavoro è che non te lo insegna nessuna scuola, nessun corso, nessun master. Primo perché non ce ne sono (o meglio sono pochissimi e secondo me troppo teorici e di livello base) secondo perché è quel tipo di lavoro dove devi “sporcarti le mani” per capirlo. Esempio: ci sono manuali di AdWords che ti spiegano come far performare meglio una campagna o come ridurre la spesa senza intaccare le performance. Ma sono teorie. Ogni campagna vive…di vita propria e non è omologabile. Ogni settore merceologico ha dinamiche diverse che per capirle bisogna viverle sulla pelle (o meglio sui budget!) Per capirlo devi passare le tue giornate sulle campagne, modificare un parametro e vedere il giorno dopo i report e capire se si sta andando nella giusta direzione. Poi modificare altri due parametri e controllare di nuovo. A volte capite di dover tornare frettolosamente al punto di partenza, a volte si sforano i budget, ma alla fine si trova sempre il bandolo della matassa. Quello che consiglio io è: CURIOSITA’. Io ho studi umanistici alle spalle quindi con i numeri all’inizio ci guardavamo in cagnesco!! Poi, appassionandomi della materia ho iniziato a capire, provare, leggere manuali e libri sull’analytics (il 50% del nostro lavoro sta nel sapere leggere in modo corretto i report e da questi capire le giuste strategie per far continuare a performare la campagna!!!), leggere forum. Aggiornamento continuo (non smettere mai di leggere e conoscere gli “avanzamenti” in materia) e curiosità: nulla di nuovo ma credetemi sono fondamentali.
Adv su facebook e linkedin: funziona?
Mmmm. Ti ripeto, ho il mutuo trentennale quindi ti dovrei dire di si… ☺ però visto che non amo sentire parlare gli addetti ai lavori che dicono che “è tutto figo, tutto bello” ti dico che io non l’amo moltissimo! Esempio: su Facebook le persone ci sono principalmente per cazzeggio quindi per svagarsi quei 10 minuti e tornare poi a lavorare. Secondo la mia esperienza, in una fase di rilassamento così estrema come è il cazzeggio su Facebook, difficilmente siamo propensi a farci rapire da un annuncio pubblicitario. Tutto il giorno bombardati da messaggi pubblicitari ci porta a cercare “bolle di decompressione pubblicitaria” come appunto Facebook dove possiamo svagarci prendendo il giro gli amici o dicendo quello che ci passa per la mente; difficilmente siamo propensi a regalare un click ad un annuncio. I click sul web sono importanti!! Magari ce lo conserviamo (il click) per condividere la foto divertente di un amico ☺
Come vedi il futuro del web marketing e di chi ci lavora?
Come ti ho detto non amo quelli che dicono “tutto bello, crescita, + 1000%” e cose del genere. Credo poco anche ai forecast dei vari sondaggisti che ogni anno prevedono per i prossimi 5 anni crescite a 3 cifre. Non mi interessano questo tipo previsioni del futuro che lascio fare al Divino Otelma ☺, mi baso su quello che vedo giornalmente. Da un punto di vista del budget mi sembra che la tanto discussa crisi stia colpendo il settore in maniera molto “delicata”. Ovvero non vedo molte variazioni di budget. Anzi ci sono realtà che hanno aumentato il budget online a scapito di quello offline (quest’ultimo si sta subendo fortemente la crisi). Il mondo del web è affascinante proprio perché inclassificabile. Tutto varia, cambia e si modifica giornalmente. Per quanto riguarda il lavoro, girando sui vari siti del settore vedo che le agenzie, i centri media e le concessionarie concentrate sull’online hanno posizione aperte in continuazione. Quasi mensilmente leggo di colleghi che cambiamo casacca girando tra le agenzie e i centri media. E’ molto bello questo aspetto. Vuol dire che l’online è vivo e chi ci lavora ha voglia di fare carriera, di crescere e cambiare. Il web ci da questa possibilità e in un Paese come l’Italia classificato spesso come “immobilista” è una gran cosa!

giovedì 16 dicembre 2010

LIFEGATE PROPONE STAGE COME SOCIAL MEDIA MANAGER

LIFEGATE, primo network media e advisor per lo sviluppo sostenibile in Italia, propone un periodo di stage nel ruolo di Social Media Manager .
Il candidato si occuperà della gestione day-by-day dei profili social attraverso  uno stage annuale presso la sede di  Merone (CO). La figura ricercata, si occuperà di implementare la Social Media Strategy dell' azienda attraverso la gestione dei canali sui Social Network dell' azienda ma anche della realizzazione di specifiche campagne sui  social media e del monitoraggio ed analisi dei risultati di queste azioni.
LifeGate non si è affidata ai canali classici per la ricerca di un  social media manager ma a blog, siti e social network, canali affini agli interessi della persona ricercata.
L'obiettivo di LifeGate è quello di formare con successo la risorsa affinchè possa gestire le attività sui Social Media in totale autonomia, una volta terminato il periodo di prova e di affiancamento 
con una figura senior.
 Qui http://www.ninjamarketing.it/jobs/?job=918 si trova l' annuncio con tutti i dettagli utili.

mercoledì 15 dicembre 2010

BNL PER TELETHON

RICEVO QUESTO COMUNICATO DA HILL & KNOWLTON E LO PUBBLICO VOLENTIERI SUL BLOG. LA SOLIDARIETA' NON PUO' MAI LASCIARCI INDIFFERENTI.

La partnership di BNL con Telethon è il più importante progetto di fund raising in Italia. BNL – Gruppo BNP PARIBAS affianca da 19 anni il Comitato Telethon Fondazione Onlus nella raccolta dei fondi a sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche.
Lo scorso 2 dicembre  si è tenuto l’evento di lancio della maratona di raccolta fondi TELETHON presso la Camera dei Deputati, secondo una tradizione voluta da Susanna Agnelli che si ripete ormai dal 2003.  
“Ci sono voluti venti anni di lavoro, ma adesso la parola cura non è più un tabù. Le malattie genetiche possono essere sconfitte. La fiducia degli italiani è stata ben riposta ed ora è il momento di insistere ". Così il presidente della Fondazione Telethon, Luca di Montezemolo, ha dato il via alla campagna Telethon 2010 che si concluderà con la tre giorni televisiva sulle reti Rai il 17, 18 e 19 dicembre. " Il legame tra Bnl e Telethon - ha commentato il Dr. Fabio Gallia, Amministratore Delegato BNL Gruppo BNP Paribas - rappresenta un vero primato nell'ambito del fund raising con più di 198 milioni di euro raccolti dalla banca finora, in 19 anni di partnership. Solo negli ultimi tre anni la raccolta di Bnl è stata di ben 40 milioni di euro. Un risultato importante che testimonia la generosità dei nostri clienti e l'impegno, la passione e la forza di una squadra di 15.000 persone, i dipendenti di BNL e delle società del Gruppo BNP Paribas in Italia''.
L’appuntamento è stato inoltre l’occasione di annunciare la nascita di un laboratorio Telethon presso il Texas Children's Hospital di Houston (Usa). Dedicato allo studio di malattie neurologiche dei bambini, il centro è stato voluto da un'associazione americana di pazienti, la Beyond Batten Disease Foundation, fondata nel 2008 da Craig e Charlotte Benson, dopo che alla loro figlia Christiane è stata diagnosticata una grave malattia lisosomiale, il morbo di Batten.
Per l’edizione 2010 BNL sta organizzando oltre 1000 eventi di carattere culturale, sportivo o folcloristico su tutto il territorio nazionale al fine di incentivare la raccolta fondi, ed è  stato inoltre dedicato a Telethon un ciclo di seminari “EduCare” volto ad offrire strumenti di supporto per permettere di effettuare valutazioni e scelte economiche più consapevoli e responsabili.
Anche quest’anno BNL inoltre  mette a disposizione di Telethon dei “Prodotti e Servizi socialmente responsabili” come la  My Cash BNL per Telethon, la speciale carta prepagata senza costi di emissione che consente al cliente di devolvere interamente a Telethon l'importo versato al momento dell'emissione della carta. Altre donazioni potranno essere effettuate anche con le carte di credto BNLdistributori bancomat durante tutto l’arco dell’anno. e attraverso i
Le donazioni possono essere effettuate inoltre sul sito  www.donapertelethon.bnl.it , www.bnl.it e chiamando il numero verde 800900900 o +390687408740 dall’estero o dai cellulari.

venerdì 10 dicembre 2010

GLI AUGURI VIRTUALI BAULI

Vi segnalo una nuova iniziativa gestita dalla divisione digital della mia agenzia.
Sul sito www.auguribauli2010.it potrete selezionare una cartolina d'auguri natalizia, inserire la vostra immagine, il messaggio di auguri e spedirla a parenti ed amici.
Buon divertimento!



mercoledì 8 dicembre 2010

ASSOREL: NELLE RP CRESCONO LE DIGITAL PR ED I SOCIAL MEDIA

E´ il mondo del digitale e dei social media quello che sta catalizzando sempre più il settore delle relazioni pubbliche. E’ quanto emerge dalla ricerca “Monitor Utenti Relazioni Pubbliche 2010”, commissionata da Assorel a Renato Mannheimer di ISPO e giunta alla V edizione.Sono state analizzate tematiche quali il ruolo delle agenzie di RP, il loro rapporto con il mercato in tempi di crisi, lo studio del mercato potenziale, i driver di scelta del proprio consulente e le attese nell’area dei Media digitali.
I risultati, derivanti da interviste a oltre 300 tra aziende private, suddivise per settore merceologico, enti pubblici e Associazioni, confermano la tendenza alle attività di Relazioni con i Media, Organizzazione di eventi, Comunicazione interna e di marketing come principali aree di intervento per le RP: 9 intervistati su 10 hanno dichiarato di aver svolto queste attività negli ultimi due anni.
Lo scenario attuale vede come comparto nell’ambito del  mercato delle RP a maggiore tasso crescita rispetto a due anni fa quello del Digital PR/Social Media, che registrano un incremento dal 45 al 68%; ben l’85% degli intervistati ritiene infatti che i social media rappresentano una grande opportunità, dalla quale non è più possibile prescindere, per comunicare con un elevato numero di stakeholder a costi contenuti.
Da segnalare inoltre una lieve crescita per la comunicazione di crisi e la comunicazione economico-finanziaria e quella di marketing.
Più della metà del campione intervistato si è trovato d’accordo sulla necessità – anche in periodi di crisi di mercato - di non interrompere le attività di RP, riducendo gli investimenti in pubblicità a favore delle relazioni pubbliche, riconoscendo, all’80%, che avvalersi di validi consulenti di relazioni pubbliche può essere un buon strumento per il sostegno e rilancio delle attività aziendali.
La capacità di offrire consulenza rispettando le dinamiche e lo stile aziendale per affinare gli obiettivi e strategie interne sono le variabili maggiormente apprezzate per lavorare con un´agenzia, le cui caratteristiche ideali vengono indicate nell’organizzazione, nella capacità di instaurare un rapporto di fiducia con il cliente e comprenderne le esigenze. "L’indagine mostra con grande chiarezza il ruolo strategico che le aziende attribuiscono alle RP - spiega Renato Mannheimer - e pur manifestando la fatica nella possibilità di investire, la fiducia rivolta al settore rimane costante anzi aumenta, venendo ad esse riconosciuta la capacità di favorire il rilancio delle attività, con spazi di grande sviluppo per le Digital PR, su cui è palpabile il bisogno di seria professionalità".
"Sono informazioni stimolanti e uniche sul mercato - conclude il presidente di Assorel Beppe Facchetti - che confermano, in linea con la politica di Assorel, che qualità, professionalità e formazione sono centrali e, come indicato anche a livello internazionale dai documenti di Stoccolma, le RP conferiscono valore aggiunto all’efficienza delle imprese".

sabato 4 dicembre 2010

COME VI SENTIRESTE AL LORO POSTO?



 "CALL TO FIGHT AGAINST PARAPLEGIA".
È questo il motto della nuova campagna creata dallo studio Bassat Ogilvy di Barcellona, in Spagna, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della paraplegia.
Il nodo centrale di questa campagna marketing è semplice: come vi sentireste al loro posto?
Emblematiche in tal senso, le immagini: un uomo e una donna in cui un enorme blocco di cemento sostituisce una parte del corpo, impedendo loro totalmente di muoversi.

Fonte: MarketingJournal

giovedì 2 dicembre 2010

"PERCHE' TU MI PIACI". UNO SPOT SENZA CLIENTE



C'è uno spot che sta facendo innamorare la Rete. Racconta in poco più di un minuto una storia d'amore lunga una vita, che comincia con una lettera di un bambino a quella che diventerà la sua futura moglie. Una dichiarazione romantica, diretta, ingenua, senza secondi fini. Una promessa cui quel bambino resterà fedele fino alla vecchiaia, quando la sua Poldina dovrà affrontare la malattia. Perché tu mi piaci è un'idea di tre giovani creativi milanesi che con questo video, frutto di due giorni di lavoro “fatto in casa”, sono riusciti a rompere un tabù del mondo della pubblicità, dimostrando che uno spot può avere senso e forza anche senza prodotto e senza marchio. 
PUBBLICITA' SENZA CLIENTI- La clip, caricata sul portale Vimeo il 17 novembre scorso, ha totalizzato in una settimana più di un milione e mezzo di visite. «Non abbiamo fatto altro che postarlo sulle nostre bacheche di Facebook e da lì si è diffuso a macchia d'olio», spiega il regista Davide Mardegan, 26 anni fra qualche giorno e co-fondatore dell'agenzia Cric insieme al coetaneo Clemente De Muro, autore del testo, e al ventottenne Niccolò Dal Corso, produttore esecutivo. Tutti e tre hanno già alle spalle una serie di esperienze in alcune delle più importanti realtà del settore ma hanno scelto di mettersi in proprio, sfidando la crisi e provando a fare qualcosa di diverso. Ovvero confezionare uno spot, parte di una campagna pubblicitaria articolata, non su commissione ma di propria iniziativa, proponendolo poi ad aziende potenzialmente interessate alla storia raccontata.
IL TEST - I nomi restano top secret perché le trattative sono ancora in corso. Ciascuno però, guardando il video, può facilmente immaginarseli. «Posso solo dire che abbiamo puntato in alto e che si tratta di marchi noti al grande pubblico», racconta Mardegan. Dopo averlo proposto ai direttori marketing, "giocando a carte scoperte", cioè avvisando che sarebbe stato visionato anche da altri possibili clienti, i tre decidono di testarlo sul web.
VIRALE - L'accoglienza va al di là di ogni aspettativa e ribalta il parere di illustri addetti ai lavori, che dopo averlo visto, lo avevano stroncato senza pietà, perché la gente non vuole vedere bambini e vecchi che stanno per morire, vuole essere spensierata. I contatti, invece, schizzano subito verso l'alto e i commenti entusiastici si sprecano. Il video viene cliccato in 147 paesi: praticamente in tutto il mondo. Qualcuno lo usa per dichiararsi davvero, qualcun altro lo manda via mail alla fidanzata, c'è chi trascrive il testo della lettera e lo pubblica sul proprio blog o sul proprio profilo Facebook. «Per noi tutto questo è già un successo» ammette il giovane regista. Ma la favola di questo piccolo capolavoro potrebbe non essere finita qui.
Elvira Pollina su corriere.it