martedì 13 marzo 2012

SAI COSA DICONO DI TE?

Quelli che mi conoscono o che mi leggono abitualmente sanno come da tempo io sia fermamente convinto che oggi più che mai il vero grande obiettivo di una strategia di comunicazione sui social media sia "Conoscere e governare la brand reputation".
A sostegno della mia tesi arriva anche questo pezzo scritto su Comunitazione.it
 
Di Claudio Capovilla
L’evoluzione è stata repentina e incessante: dai vecchi siti internet si è passati al web 2.0, con forum, blog, social network, mobile, tablet; un accavallarsi di novità e di proposte che si susseguono a ritmo vertiginoso e con una frequenza elevatissima, tanto da rendere precario il concetto stesso di “novità”. Affascinati dalle ultime applicazioni della rete, forse non ci siamo accorti che in realtà nulla è cambiato. Una provocazione? Non proprio: è un’analisi oltre le apparenze, uno sguardo in profondità sulle dinamiche che caratterizzano il fenomeno del social web.
Le reti sociali – Facebook, Twitter, Google+ - riproducono, infatti, le stesse caratteristiche e le medesime metodologie che, per anni, sono state il punto di forza delle imprese: puntare sul passaparola, creare intorno alla propria attività una buona reputazione grazie al riconoscimento, da parte dei clienti, della professionalità di un servizio o della qualità di un prodotto. La piazza del paese ha lasciato posto all’agorà virtuale, il consiglio di un amico è diventato un post, l’apprezzamento per un’offerta si è trasformato nel “mi piace” di Facebook. Siano esse positive o negative, le impressioni e le idee che i navigatori esprimono su una marca hanno un peso sempre maggiore, anche in Italia: oltre 10 milioni di cittadini – il 47% degli utenti internet – dichiara di aver postato un’opinione o un suggerimento sui prodotti di alcuni brand. Il fenomeno è in continua diffusione e coinvolge anche fasce d’età apparentemente estranee alle nuove tecnologie: oltre il 28% di chi esprime il proprio punto di vista su un prodotto ha oltre 54 anni d’età. I mezzi sono cambiati, ma la centralità del “che si dice in giro” è la stessa di sempre. Per questo, è diventato fondamentale analizzare la propria web reputation e conoscere la percezione che il web ha di noi per impostare una strategia finalizzata a migliorare il posizionamento all’interno del mercato. (...)

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