Non lo so, dobbiamo crederci? Da professionista vi dico che la sensazione è quella del costante saving economico mentre da utente mi sembra che la pubblicità sia in costante aumento e prenda sempre più forme diverse e inaspettate... Speriamo che prima o poi anche questo mercato si stabilizzi.
Michele
Tutto come previsto. Il 2011 è stato un anno nero per il mercato pubblicitario italiano. I dati diffusi da Nielsen Italia, confermano le previsioni di flessione degli investimenti in pubblicità da parte di enti e aziende. Dopo un’annata eccezionale come il 2010, caratterizzata dalla ripresa di molti settori e mezzi di comunicazione colpiti dalla crisi, quest’anno le aziende hanno mostrato alcune difficoltà e hanno investito il 3,8% in meno, per un totale di 8,6 miliardi di euro (sul totale delle tipologie di comunicazione). Le basse aspettative degli operatori del mercato pubblicitario, hanno avuto conferma in un inizio d’anno dai risultati molto deboli, i primi due trimestri infatti hanno chiuso nettamente in ribasso rispetto al primo semestre 2010. L’esito è stato poi leggermente mitigato dai risultati positivi ottenuti nei mesi autunnali (settembre in particolare con un +2,3%, della sola tipologia commerciale nazionale, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), ma non abbastanza forti da risollevare il dato a consuntivo 2011. A contribuire alla flessione del settore c'è la profonda crisi di fiducia da parte dei consumatori, come emerso anche nell’ultima Nielsen Consumer Confidence. La difficile situazione economica e finanziaria del paese ha portato a una diminuzione dei consumi e questo ha causato un effetto domino sia sulle aziende inserzioniste, che hanno ritenuto necessario tagliare parte dei loro budget in comunicazione, che sugli operatori della comunicazione, che hanno visto diminuire la propria raccolta pubblicitaria. Dal punto di vista dei principali macro-settori rilevati da Nielsen: Attività/Servizi e Largo Consumo, i maggiori comparti per livello d’investimento del mercato pubblicitario, hanno subito quest’anno una contrazione della spesa rispettivamente del -4,8% e del -9,7%. Questo calo ha indebolito anche i principali mezzi di comunicazione, come televisione e stampa, che hanno visto ridimensionata la propria raccolta a causa della riduzione di budget di molti player fondamentali nel mercato. Da sottolineare in particolare il calo d’investimento delle aziende del comparto Alimentari che, nonostante rimanga il primo settore per livello d’investimento, ha subito un ridimensionamento del -9,1%.
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lunedì 12 marzo 2012
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