di ANDREA GALTIERI
Finalmente, sono stato anch’io vittima di un ottimo e spietato attacco di Viral Marketing, veramente ben studiato e programmato, ma soprattutto, capace di andare a bersaglio in maniera incredibilmente accattivante e particolare.
Parlo dell’ultimo nato in casa Diesel, nota marca che noi tutti conosciamo alla perfezione. La novità è “Quique the Head“ è il nuovo fenomeno mediatico del momento, concepito dai creativiDiesel per favorire il lancio di una linea di caschi da moto!
La particolarità di Quique? Facile, non ha un corpo, ma solo una… testa! E’ incredibile, la strana sensazione con la quale mi sono trovato a combattere alla prima visione del video: mi trovavo seduto al cinema, con il mio super pacco di Pop-Corn (rigorosamente Jumbooo!!) in attesa del mio film ed immerso nei promo che caratterizzano l’enorme, tediante, lunghissima attesa dei trailer pre-film.
La particolarità di Quique? Facile, non ha un corpo, ma solo una… testa! E’ incredibile, la strana sensazione con la quale mi sono trovato a combattere alla prima visione del video: mi trovavo seduto al cinema, con il mio super pacco di Pop-Corn (rigorosamente Jumbooo!!) in attesa del mio film ed immerso nei promo che caratterizzano l’enorme, tediante, lunghissima attesa dei trailer pre-film.
Improvvisamente, dal nulla, viene lanciato un telegiornale, in lingua (ovviamente) inglese, che annuncia una notizia bomba, una breaking news, ed ovviamente, si parla diQuique.
Qui viene raccontata l’esperienza diQuique the Head all’anagrafe (si fa per dire!), Enrique Carboni, un ragazzo argentino di 27 anni nato con la sola testa ed il suo più grande sogno è ovviamente quello di possedere un corpo.
Qui viene raccontata l’esperienza diQuique the Head all’anagrafe (si fa per dire!), Enrique Carboni, un ragazzo argentino di 27 anni nato con la sola testa ed il suo più grande sogno è ovviamente quello di possedere un corpo.
Tutto il video è incentrato sulla storia di Quique, apparentemente triste e macabra ma che invece si scopre incredibilmente ironica e divertente agli occhi dello spettatore, ovviamente aiutato da situazioni tragi-comiche nelle quali il povero ragazzo si trova quotidianamente.
Mi sentivo quasi come sospeso su una sottile linea: ero tra il “sorpreso” e il “divertito”, non sapevo se ridere oppure rimanere basito… insomma, sono stato letteralmente colpito e .. affondato!
Da qui, la mia domanda a tutti voi ragazzi: quando, secondo voi, si entra nell’abuso del Viral Marketing? Fino a quando è giusta la regola del “Tutto purché se ne parli”?
Considerate un Viral-Exemple come questo, il parto di un genio oppure una pubblicità fuori luogo e non diretta?
Considerate un Viral-Exemple come questo, il parto di un genio oppure una pubblicità fuori luogo e non diretta?
Personalmente, ammiro a dismisura coloro i quali riescono a stimolare le corde del visitatore con meccanismi sempre originali e mai banali: questo per me rappresenta un fantastico modo per comunicare il lancio di un prodotto, ovviamente inerente alla campagna pubblicitaria, seppur in maniera trasversale.
Voi, cosa ne pensate?
Un “buon Viral” a tutti Voi!
Un “buon Viral” a tutti Voi!
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