Come in tutti gli strumenti di comunicazione, quando allo strumento si abbina un'idea veramente intelligente, basata sullo studio di un'abitudine/ comportamento di consumo appartenente alla vita reale, ecco che la potenza e la viralità del messaggio prende forme e contorni da libro delle case histories positive. E' questo il caso di "SOSO Condom" la nuoa app creata da Durex e creata per risolvere un problema ai propri clienti. Questo il video di presentazione:
Molto interessante anche l'abbinamento tra l'ironia delle immagini girate e lo speakeraggio estramemente serio e rassicuarnte.
Come detto... un esempio di progetto pensato, realizzato e comunicato bene.
Michele
mercoledì 26 giugno 2013
lunedì 24 giugno 2013
IL MARKETING MODERNO DI IKEA
Oggi ho ricevuto nella mia casella di posta questo messaggio:
L'integrazione di uno strumento vintage come il sondaggio ad una call to action veicolata attraverso una campagna DEM è senza dubbio un ottimo esempio di come sfruttare al meglio questo strumento sfruttando una leva estremamente "social oriented" come l'ascolto. Chiedere un'opinione ai propri clienti non è una pratica poco diffusa nelle aziende (molti lo dicono ma pochi lo fanno), premiarli per farlo è ancora più anomalo ma secondo me vincente.
Ma questo non è l'unico strumento che Ikea gestisce alla perfezione.
In faccia a tutti coloro che ritengono che la carta è morta e che i cataloghi servono solo a prendere polvere.. il Catalogo Ikea, realizzato in 62 edizioni e 29 lingue è letto secondo la stima Ikea da almeno 400 milioni di persone ed è la pubblicazione periodica più diffusa al mondo! Un successo legato anche alla diffusione gratuita e multicanale del catalogo che viene distribuito porta a porta ogni anno alle famiglie che vivono nelle citta’ e nei paesi vicini ai negozi Ikea, puo’ essere ordinato senza spese sul sito Ikea, e’ in vendita presso le edicole a 2,50 euro rimborsabili in negozio, e’ inoltre scaricabile da Internet in formato pdf sfogliabile online sul sito, ed e’ anche consultabile in una specifica APP per Iphone, Ipad e android.
E i social? I numeri parlano da soli:
Che dire insomma.. io credo che Ikea oggi incarni alla perfezione il prototipo di marketing moderno ovvero un marketing capace di integrare vecchi strumenti con le nuove modalità di fruizione mettendo sempre e comunque le persone al centro di ogni strategia ed attività.
Michele
L'integrazione di uno strumento vintage come il sondaggio ad una call to action veicolata attraverso una campagna DEM è senza dubbio un ottimo esempio di come sfruttare al meglio questo strumento sfruttando una leva estremamente "social oriented" come l'ascolto. Chiedere un'opinione ai propri clienti non è una pratica poco diffusa nelle aziende (molti lo dicono ma pochi lo fanno), premiarli per farlo è ancora più anomalo ma secondo me vincente.
Ma questo non è l'unico strumento che Ikea gestisce alla perfezione.
In faccia a tutti coloro che ritengono che la carta è morta e che i cataloghi servono solo a prendere polvere.. il Catalogo Ikea, realizzato in 62 edizioni e 29 lingue è letto secondo la stima Ikea da almeno 400 milioni di persone ed è la pubblicazione periodica più diffusa al mondo! Un successo legato anche alla diffusione gratuita e multicanale del catalogo che viene distribuito porta a porta ogni anno alle famiglie che vivono nelle citta’ e nei paesi vicini ai negozi Ikea, puo’ essere ordinato senza spese sul sito Ikea, e’ in vendita presso le edicole a 2,50 euro rimborsabili in negozio, e’ inoltre scaricabile da Internet in formato pdf sfogliabile online sul sito, ed e’ anche consultabile in una specifica APP per Iphone, Ipad e android.
E i social? I numeri parlano da soli:
Che dire insomma.. io credo che Ikea oggi incarni alla perfezione il prototipo di marketing moderno ovvero un marketing capace di integrare vecchi strumenti con le nuove modalità di fruizione mettendo sempre e comunque le persone al centro di ogni strategia ed attività.
Michele
martedì 18 giugno 2013
SOUND EMOTION (LETTURA CONSIGLIATA)
La musica è da sempre uno strumento di comunicazione pontetissimo capace di arrivare dritto nel cervello e spingerci a provare stati d'animo o sensazioni di ogni tipo. Da sempre i creativi abbinano con grandi risultati storie di marca e colonne sonore di vario genere e se la pressione sul target è di quelle "importanti" un marchio può restare indelebilmente associato ad una canzone o jingle.
Una bella analisi di questo fenomeno la trovate nel libro "Sound emotion – Cinema & Advertising, " ed.FrancoAngeli di cui vi riporto un estratto.
Michele
I suoni in pubblicità equivalgono a veri e propri marchi, che connotano un’azienda e per lo più rimangono impressi nell’immaginario collettivo con facilità. Si tratta di parti di musiche famose – classiche o contemporanee che siano – spesso rivisitate e corrette, soprattutto per ciò che concerne il testo o, al contrario, di brani composti appositamente per l’azienda produttrice. (...)
I criteri della scelta di determinati brani famosi da collegare a un prodotto possono essere molteplici, ma, tra questi, due appaiono prioritari e contrapposti, il primo che opera un collegamento diretto tra prodotto e supporto musicale e il secondo che, invece, si basa su analogie nascoste, suggestioni e riferimenti psicologici. (...)
Una seconda considerazione, poi, evidenzia un ulteriore possibile criterio di scelta, che porta ad abbinare il ritmo musicale con il target di riferimento dell’utenza del prodotto stesso, come accade con il brano “She’s always a woman” di Billy Joel, in cui il riferimento al mondo femminile è esplicito e rinforzato sia dalla colonna sonora, sia dal testo conclusivo, che rimanda a un altro media con la frase “Speriamo che sia femmina”, dal titolo di un famoso film, in cui protagonista assoluto è il mondo femminile.(...)
La sintesi di tutto questo è che i suoni, i jingle, le onomatopee lavorano sul nostro cervello per spingerci ad acquistare i prodotti!
Leggi tutto su Informare per resistere
Una bella analisi di questo fenomeno la trovate nel libro "Sound emotion – Cinema & Advertising, " ed.FrancoAngeli di cui vi riporto un estratto.
Michele
I suoni in pubblicità equivalgono a veri e propri marchi, che connotano un’azienda e per lo più rimangono impressi nell’immaginario collettivo con facilità. Si tratta di parti di musiche famose – classiche o contemporanee che siano – spesso rivisitate e corrette, soprattutto per ciò che concerne il testo o, al contrario, di brani composti appositamente per l’azienda produttrice. (...)
I criteri della scelta di determinati brani famosi da collegare a un prodotto possono essere molteplici, ma, tra questi, due appaiono prioritari e contrapposti, il primo che opera un collegamento diretto tra prodotto e supporto musicale e il secondo che, invece, si basa su analogie nascoste, suggestioni e riferimenti psicologici. (...)
Una seconda considerazione, poi, evidenzia un ulteriore possibile criterio di scelta, che porta ad abbinare il ritmo musicale con il target di riferimento dell’utenza del prodotto stesso, come accade con il brano “She’s always a woman” di Billy Joel, in cui il riferimento al mondo femminile è esplicito e rinforzato sia dalla colonna sonora, sia dal testo conclusivo, che rimanda a un altro media con la frase “Speriamo che sia femmina”, dal titolo di un famoso film, in cui protagonista assoluto è il mondo femminile.(...)
La sintesi di tutto questo è che i suoni, i jingle, le onomatopee lavorano sul nostro cervello per spingerci ad acquistare i prodotti!
Leggi tutto su Informare per resistere
mercoledì 12 giugno 2013
IL RUOLO SEMPRE PIU' STRATEGICO DELLE RP
Secondo quanto emerge dall'indagine annuale che Assorel conduce sul mercato delle PR in Italia sembra che il settore cresca nonostante le difficoltà economiche del momento.
Io non sono per niente stupito da questo dato. Credo infatti che man mano le aziende acquisteranno la consapevolezza che il passaparola sarà l'unica vera arma strategica a loro disposizione, le RP diventeranno uno strumento imprescindibile.
Michele
La consueta indagine annuale che Assorel elabora con il contributo dei propri associati ha registrato un andamento di sostanziale stabilità del giro d’affari, evidenziando un rallentamento della crescita del mercato, che negli ultimi tre anni, nonostante la crisi, è stato in crescita.
La contenuta diminuzione del fatturato sviluppato dalle agenzie associate nel 2012 verso l’anno precedente, pari al -1%, è stata accompagnata da una parallela contrazione del numero degli addetti operanti nelle imprese socie Assorel. E’ questo il dato più preoccupante, data la forte propensione dei giovani e dei numerosi neolaureati in comunicazione, a cercare lavoro in questo settore.
La previsione per il 2013 si orienta verso una tendenza alla stabilità, ipotizzata dal 50% degli associati. Costante l’evoluzione del segmento “Digital PR/Social Media” la cui importanza passa dal 3% a oltre il 10% negli ultimi tre anni e appare destinata a raggiungere le ‘Aree di Intervento’ tradizionalmente leader del settore Relazioni Pubbliche.
Fonte: Assorel.it
Io non sono per niente stupito da questo dato. Credo infatti che man mano le aziende acquisteranno la consapevolezza che il passaparola sarà l'unica vera arma strategica a loro disposizione, le RP diventeranno uno strumento imprescindibile.
Michele
La consueta indagine annuale che Assorel elabora con il contributo dei propri associati ha registrato un andamento di sostanziale stabilità del giro d’affari, evidenziando un rallentamento della crescita del mercato, che negli ultimi tre anni, nonostante la crisi, è stato in crescita.
La contenuta diminuzione del fatturato sviluppato dalle agenzie associate nel 2012 verso l’anno precedente, pari al -1%, è stata accompagnata da una parallela contrazione del numero degli addetti operanti nelle imprese socie Assorel. E’ questo il dato più preoccupante, data la forte propensione dei giovani e dei numerosi neolaureati in comunicazione, a cercare lavoro in questo settore.
La previsione per il 2013 si orienta verso una tendenza alla stabilità, ipotizzata dal 50% degli associati. Costante l’evoluzione del segmento “Digital PR/Social Media” la cui importanza passa dal 3% a oltre il 10% negli ultimi tre anni e appare destinata a raggiungere le ‘Aree di Intervento’ tradizionalmente leader del settore Relazioni Pubbliche.
Fonte: Assorel.it
venerdì 7 giugno 2013
INCONTRO CON IL GURU'
L'altro giorno ho coronato un sogno professionale che cullavo da tempo. Ho incontrato "live" ad un convegno il mitico Beau Tosckich. Vi riporto di seguito alcune perle di saggezza da appendere sul frigorifero di casa.
I timidi finiscono male, bisogna mordere!
Nel business si parla per vincere. Questa è la differenza tra la comunicazione sociale e comunicazione competitiva
Vendere vuol dire comunicare il valore di quello che vendi
In azienda tutti vendono. Quando il centralino risponde dopo 2 squilli anzichè 5 sta già vendendo.
La competenza ti fa entrare nel gioco..la comunicazione ti fa vincere il gioco
La prima partita sulla piazza..creare un legame emozionate con il cliente
Se non sei notato, non sei pagato
Sai cos'è il tuo brand? Quello che dicono di te quando non ci sei
La forza del brand: Sensi di colpa mentre stai buttando nella spazzatura la scatola vuoto di un prodotto
Queste e altre perle le trovate nel libro Verbal Driver: le parole per toccare e muovere la mente del cliente.
Grazie Beau.. sei un faro da seguire!
Michele
I timidi finiscono male, bisogna mordere!
Nel business si parla per vincere. Questa è la differenza tra la comunicazione sociale e comunicazione competitiva
Vendere vuol dire comunicare il valore di quello che vendi
In azienda tutti vendono. Quando il centralino risponde dopo 2 squilli anzichè 5 sta già vendendo.
La competenza ti fa entrare nel gioco..la comunicazione ti fa vincere il gioco
La prima partita sulla piazza..creare un legame emozionate con il cliente
Se non sei notato, non sei pagato
Sai cos'è il tuo brand? Quello che dicono di te quando non ci sei
La forza del brand: Sensi di colpa mentre stai buttando nella spazzatura la scatola vuoto di un prodotto
Queste e altre perle le trovate nel libro Verbal Driver: le parole per toccare e muovere la mente del cliente.
Grazie Beau.. sei un faro da seguire!
Michele
martedì 4 giugno 2013
LE AZIENDE HANNO DAVVERO CAPITO YOUTUBE?
Qualche settimana fa Youtube ha festeggiato il proprio compleanno. Questi alcuni dati:
"La piattaforma festeggia 8 anni di vita. E un nuovo record: 100 ore di video caricate al minuto
Ogni minuto ci sono 100 ore di video caricate su YouTube, cioe’ l’equivalente di oltre 4 giorni di contenuti. Sono questi i dati aggiornati che la piattaforma video rende noti sul suo blog officiale in coincidenza degli otto anni di vita." Fonte Spot & Web
Davanti a tutto ciò, mi chiedo: quale ruolo attribuiscono a You Tube le aziende? lo hanno davvero capito?
Queste le risposte che mi sono dato.
MAGAZZINO= l'utilizzo di YT come magazzino di tutto il materiale video realizzato nel tempo e pubblicato peraltro in ordine pressochè sparso e disorganizzato è una delle funzioni d'uso più frequenti della piattaforma
SHOWROOM= si tratta di una forma evoluta della funzione "magazzino", in cui le aziende cercano di dare ordine al proprio canale personalizzandone il layout, curando le "etichette" dei loro "video-vestiti" esposti ed organizzando quindi il proprio canale come se stessero allestendo il proprio show room
WEB TV = quando le aziende hanno soldi, voglia e tempo da investire sullo strumento, il suo utilizzo si trasforma subito in una sorta di broadcasting televisivo nel quale vengono pubblicati periodicamente contenuti creati ad hoc per la rete
COMMUNITY TOOL = in questo caso rientrano tutte quelle aziende che attraverso delle attività di engagement hanno chiesto il contributo del pubblico per la creazione e la condivisione di contenuti video originali i cui contenuti sono ovviamente inseriti in un più ampio progetto di comunicazione.
Michele
"La piattaforma festeggia 8 anni di vita. E un nuovo record: 100 ore di video caricate al minuto
Ogni minuto ci sono 100 ore di video caricate su YouTube, cioe’ l’equivalente di oltre 4 giorni di contenuti. Sono questi i dati aggiornati che la piattaforma video rende noti sul suo blog officiale in coincidenza degli otto anni di vita." Fonte Spot & Web
Davanti a tutto ciò, mi chiedo: quale ruolo attribuiscono a You Tube le aziende? lo hanno davvero capito?
Queste le risposte che mi sono dato.
MAGAZZINO= l'utilizzo di YT come magazzino di tutto il materiale video realizzato nel tempo e pubblicato peraltro in ordine pressochè sparso e disorganizzato è una delle funzioni d'uso più frequenti della piattaforma
SHOWROOM= si tratta di una forma evoluta della funzione "magazzino", in cui le aziende cercano di dare ordine al proprio canale personalizzandone il layout, curando le "etichette" dei loro "video-vestiti" esposti ed organizzando quindi il proprio canale come se stessero allestendo il proprio show room
WEB TV = quando le aziende hanno soldi, voglia e tempo da investire sullo strumento, il suo utilizzo si trasforma subito in una sorta di broadcasting televisivo nel quale vengono pubblicati periodicamente contenuti creati ad hoc per la rete
COMMUNITY TOOL = in questo caso rientrano tutte quelle aziende che attraverso delle attività di engagement hanno chiesto il contributo del pubblico per la creazione e la condivisione di contenuti video originali i cui contenuti sono ovviamente inseriti in un più ampio progetto di comunicazione.
Michele
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