Se ne parla ormai da mesi e finalmente siamo quasi giunti alla data di uno degli eventi che si preannuncia essere tra i più visti del secolo. Stiamo parlando del matrimonio più chiacchierato del momento, che vedrà convolare a nozze William, principe di Galles, e la ‘no blue blood‘ Kate Middleton, che punta a superare i numeri record dell‘unione che 30 anni prima aveva visto protagonisti Carlo d‘Inghilterra e la compianta lady Diana.
Attorno all‘evento è stato allestito infatti un apparato mediatico senza precedenti, che al contrario del passato non farà leva solo sui media tradizionali, ma sfrutterà soprattuto la potenza di Internet e dei dispositivi social e mobile. Nel frattempo, parodie e news sui futuri reali d‘oltremanica crescono a macchia d‘olio e spopolano in Rete, arrivando a generare, come nel video di T-mobile dal titolo ‘The T-Mobile Royal Wedding‘, milioni di click.
La famosa azienda di telefonia mobile è, infatti, riuscita a sfruttare al massimo il successo che hanno ricevuto questi video su YouTube creando un vero e proprio viral, focalizzato sulla simpatia dei sosia della famiglia reale inglese.
Oltre alle divertenti rivisitazione della regale unione, imponenti sono stati i contenuti caduti in rete su una molteplicità di canali.
A partire dall’apertura di un sito Internet ufficiale theOfficialRoyalWedding2011.org, da cui le persone incuriosite dall’evento possono attingere informazioni sempre fresche e interessanti su tutto ciò che riguarda la coppia.
Di certo nell‘epoca social non poteva poi mancare il fondamentale apporto di tutte le nuove community entrate prepotentemente nel vissuto quotidiano. Sfruttando i canali ufficiali della famiglia reale, senza aprirne altri, sulle piattaforme di Mark Zuckerberg e Jack Dorsey si è potuti contare su una base di utenza molto elevata che annovera tra le sue fila i ben 329.307 fan della British Monarchy da Facebook e i 33.321 followers che seguono i ‘cinguetii‘ reali da Twitter.
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venerdì 29 aprile 2011
giovedì 28 aprile 2011
PROXIMITY MARKETING
Se partiamo dal presupposto che una vendita non può dirsi conclusa fino all'emissione di uno scontrino fiscale è evidente che non si può rinunciare ad un atteggiamento marketing oriented nemmeno quando la persona si trova dentro e nei pressi del nostro punto vendita. Il processo di acquisto è sempre influenzato dalla mermoria di marca ma oggi può essere stimolato e portato a buon fine anche grazie alle nuove tecnologie che rendono l'atto di acquistare una vera e propria "esperienza".
Michele
Scritto da Claudio Capovilla su Comunitazione.it
Il mondo della comunicazione tocca il futuro con mano offrendo ad esercizi commerciali ed aziende nuove sorprendenti potenzialità: è iniziata l’era della tecnologia Touch Screen per tutti. Ed è così che quei dispositivi che fino a qualche anno fa vedevamo nei film di fantascienza oggi fanno il loro ingresso nella quotidianità dando agli acquirenti un nuovo strumento di informazione e alla marca una nuova forza. Precursori del trend, gli USA e Londra hanno aperto le porte all’interazione digitale nei centri cittadini e, recentemente, il nuovo fenomeno sta prendendo piede anche in Italia: a breve saranno sempre di più, ad esempio, le vetrine interattive capaci di comunicare con i passanti.
Michele
Scritto da Claudio Capovilla su Comunitazione.it
Il mondo della comunicazione tocca il futuro con mano offrendo ad esercizi commerciali ed aziende nuove sorprendenti potenzialità: è iniziata l’era della tecnologia Touch Screen per tutti. Ed è così che quei dispositivi che fino a qualche anno fa vedevamo nei film di fantascienza oggi fanno il loro ingresso nella quotidianità dando agli acquirenti un nuovo strumento di informazione e alla marca una nuova forza. Precursori del trend, gli USA e Londra hanno aperto le porte all’interazione digitale nei centri cittadini e, recentemente, il nuovo fenomeno sta prendendo piede anche in Italia: a breve saranno sempre di più, ad esempio, le vetrine interattive capaci di comunicare con i passanti.
Visto il calo costante di interesse dei consumatori verso i punti vendita - in parte per il dilagare dell’e-commerce, in parte perché gli approfondimenti sui prodotti ormai avvengono via web - il marketing ha fatto ricorso alla nuova tecnologia per creare nuovi stimoli e nuovi strumenti capaci di attrarre, stupire, coinvolgere il potenziale acquirente, appagando così quella voglia di novità che c’è un po’ in tutti noi. Una necessità avvertita in seguito al cambiamento dei costumi e delle abitudini causato dall’avvento dei moderni strumenti digitali (iPad, iPhone, Smartphone) che ci hanno abituati ad avere informazioni veloci e subito accessibili.
La tecnologia Touch Screen rappresenta dunque un nuovo mezzo di Proximity Marketing (attività che mira a coinvolgere il passante/visitatore e ad attirare la sua attenzione nel momento in cui si trova in quel determinato luogo) ad alto livello di flessibilità e personalizzazione.
Ma come funzionano le vetrine interattive?
Si basano su una tecnologia che sfrutta una pellicola che, grazie ad una retroproiezione, permette di trasformare il vetro in una superficie dinamica. Il potenziale cliente vedrà dunque un filmato con il quale potrà interagire e sarà libero di consultare il catalogo prodotti del negozio, conoscere prezzi, taglie, colori disponibili, promozioni, eventi e qualsiasi altra informazione che l’esercente deciderà di veicolare. Con tale sistema sarà come se il punto vendita restasse aperto per 24 ore sette giorni su sette, offrendo al consumatore un’esperienza emozionale e coinvolgente.
Ma questa innovativa tecnologia non si applica solo alle vetrine: esistono ad esempio dei totem dotati sempre di schermi Touch Screen posizionabili all’interno a all’esterno dei negozi, che allo stesso modo hanno lo scopo di incuriosire o intrattenere la clientela. Idem dicasi per i chioschi da collocare in aree ad alto transito, che diventano un punto informativo di ultima generazione. Ma c’è di più: anche tavoli, pareti e pavimenti possono trasformarsi in superfici intelligenti predisposte per l’interazione. Nel caso dei pavimenti, è perfino possibile proiettare scenari diversi e di grande effetto come cascate d’acqua o colate di lava, o addirittura i background possono modificarsi al passaggio delle persone mostrando ad esempio fiori che sbocciano tra i piedi o tracce di impronte che restano magicamente impresse sul percorso.
Inutile dire che si tratta di uno strumento di comunicazione davvero efficace anche per le fiere e gli eventi: chi lo utilizza, infatti, sarà sicuro di attrarre l’attenzione dei visitatori e trasmetterà un’immagine all’avanguardia, efficiente e dinamica.
I benefici di cui può godere il brand affezionato al sistema Touch, quindi, sono facilmente intuibili: innanzitutto il cliente diventa partecipe aumentando la sua soglia di attenzione e, conseguentemente, la fidelizzazione; la marca, inoltre, sarà più facilmente memorabile trasmettendo in modo incisivo e targetizzato il messaggio da veicolare. Un modo, in fine, per dare una percezione alta dell’immagine aziendale e rafforzare il proprio posizionamento, per distinguersi dalla concorrenza e per creare stupore e passaparola aumentando velocemente i contatti.
venerdì 22 aprile 2011
I COMPORTAMENTI DI CONSUMO ONLINE
Se è vero che una buona strategia parte sempre da una buona analisi vi consiglio di dare un'occhiata a questa mega indagine.
Michele
Digital Life è la più grande indagine sui comportamenti e le attitudini digitali mai condotta a livello mondiale. Lo studio ha l’obiettivo di comprendere i driver emozionali sottostanti ai comportamenti agiti dagli utenti online.
TNS ha completato l’analisi dei risultati dello studio (effettuato in 46 Paesi nel mondo) per indagare i comportamenti digitali e gli scenari futuri, nel mese di Settembre 2010. Sono state condotte 48.804 interviste (prevalentemente online – ad eccezione di alcuni Paesi) ad individui di età compresa fra i 16 ed i 60 anni, che hanno utilizzato internet nell’ultimo mese, nei seguenti Paesi: Argentina , Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Danimarca, Egitto, Estonia, Finland, France, Germany, Greece, Hong Kong, India, Indonesia, Israel, Italy, Japan, Kenya, Lussemburgo, Malesia, Messico, Marocco, Olanda, Nigeria, Norvegia, Filippine, Polonia, Portogallo, Russia, Arabia Saudita, Singapore, Sud Africa, Crea del Sud, Spagna, Svezia, Tanzania, Tailandia, Turchia, UAE, Uganda, UK, USA e Vietnam.
E’ disponibile, online, un sito dimostrativo delle modalità di delivery e visualizzazione dati interattiva. E’ stato prodotto da Digit (www.digitlondon.com) azienda del gruppo WPP, specializzata in design e progetti interattivi. La visualizzazione di prova è libera e gratuita all’indirizzo www.discoverdigitallife.com
Alcuni dei risultati emersi:
Alcuni dei risultati emersi:
- a livello globale internet è il primo media channel per coloro che accedono alla rete
- i consumatori dei mercati in rapida crescita hanno superato i mercati maturi in termini di comportamenti digitali
- fare blog ed essere parte di un social network sono le attività ritenute maggiormente interessanti al momento
- la crescita delle attività di social networking spinge il passaggio da pc a mobile internet
giovedì 21 aprile 2011
I POLITICI SU FACEBOOK...
Raramente mi occupo di politica all'interno di questo blog ma questa volta l'indagine mi sembra interessante e ovviamente attinenete al macro mondo della comunicazione. Diciamo subito che il dato che da "addetto ai lavorti " mi preoccupa maggiormente è questo: solo il 55% dei politici presenti su FB utilizza lo strumento per interagire con gli elettori. Quindi vi prego.. chiunque conosca un politico a qualsiasi livello gli spieghi che in Rete non si fanno televendite, ma i contenuti e il dialogo sono alla base del successo, specialmente se non si dispone di una cassa mediatica più tradizionale attendibile.
Michele
Con 386.821 fan, Niki Vendola è il politico più popolare di Facebook, e stacca Silvio Berlusconi di oltre 146mila sottoscrizioni. Terzo posto per Antonio Di Pietro, con 168.585 seguaci; nella top ten compare anche Rita Levi Montalcini (5º posto), che batte sia la Gelmini sia la Carfagna (8º e 10º posto, rispettivamente).
Come noto, anche i politici italiani hanno infine ceduto al fascino del social network per antonomasia. Il come e il quanto lo utilizzino lo racconta egregiamente una divertente infografica pubblicata da issuu.com e realizzata da Info (società di consulenza nel Social Media Management), che si è servita dei dati raccolti tra il 2008 e il 2010 sulle attività di comunicazione online dei politici. Per ora, Facebook mostra le facce di 952 parlamentari (29%), 109 sindaci (33%, più di destra che di sinistra) e 713 giovani - sotto i 30 anni - amministratori locali (67%, più di sinistra che di destra). Non sembrano esserci differenze tra donne e uomini.
Ovviamente il sito viene sfruttato in prevalenza per attività politica. Stupisce però scoprire che solo il 55% dei parlamentari lo utilizza per il suo scopo principe: quello di interagire con gli altri utenti, a cominciare dal rispondere ai messaggi. Il 75%, comunque, aggiorna la propria pagina almeno una volta alla settimana e solo il 4% lascia passare più di 20 giorni.
Veniamo ai sindaci. Anche qui c’è quasi una buona metà ( 47%) che non interagisce con i cittadini. Il 25% utilizza Facebook esclusivamente per fini elettorali. Ma male, se è vero che il 50% di questi non aggiorna il profilo da 2 anni.
Forse, suggerisce issuu.com, è una questione di età, visto che il 68% dei giovani amministratori locali posta commenti molto frequentemente. E sembra siano quelli ad aver meglio compreso il potenziale di questo strumento, visto che nell’ 81% dei casi se ne servono esclusivamente per attività istituzionali. Del resto, che senatori e deputati non siano capaci di usare nel modo più appropriato la tecnologia lo racconta spesso, impietosa, la cronaca. Che mostra – come in questo recente articolo de La Stampa - i nostri politici più presi dall’iPad che dai discorsi del collega di turno: YouTube è perfetto per ammazzare la noia in attesa del voto sulla legge per il processo breve. Ma, per qualcuno, persino i solitari e giochetti passatempo sono meglio della lettura della Costituzione.
Fonte: www.wired.it
Michele
Con 386.821 fan, Niki Vendola è il politico più popolare di Facebook, e stacca Silvio Berlusconi di oltre 146mila sottoscrizioni. Terzo posto per Antonio Di Pietro, con 168.585 seguaci; nella top ten compare anche Rita Levi Montalcini (5º posto), che batte sia la Gelmini sia la Carfagna (8º e 10º posto, rispettivamente).
Come noto, anche i politici italiani hanno infine ceduto al fascino del social network per antonomasia. Il come e il quanto lo utilizzino lo racconta egregiamente una divertente infografica pubblicata da issuu.com e realizzata da Info (società di consulenza nel Social Media Management), che si è servita dei dati raccolti tra il 2008 e il 2010 sulle attività di comunicazione online dei politici. Per ora, Facebook mostra le facce di 952 parlamentari (29%), 109 sindaci (33%, più di destra che di sinistra) e 713 giovani - sotto i 30 anni - amministratori locali (67%, più di sinistra che di destra). Non sembrano esserci differenze tra donne e uomini.
Ovviamente il sito viene sfruttato in prevalenza per attività politica. Stupisce però scoprire che solo il 55% dei parlamentari lo utilizza per il suo scopo principe: quello di interagire con gli altri utenti, a cominciare dal rispondere ai messaggi. Il 75%, comunque, aggiorna la propria pagina almeno una volta alla settimana e solo il 4% lascia passare più di 20 giorni.
Veniamo ai sindaci. Anche qui c’è quasi una buona metà ( 47%) che non interagisce con i cittadini. Il 25% utilizza Facebook esclusivamente per fini elettorali. Ma male, se è vero che il 50% di questi non aggiorna il profilo da 2 anni.
Forse, suggerisce issuu.com, è una questione di età, visto che il 68% dei giovani amministratori locali posta commenti molto frequentemente. E sembra siano quelli ad aver meglio compreso il potenziale di questo strumento, visto che nell’ 81% dei casi se ne servono esclusivamente per attività istituzionali. Del resto, che senatori e deputati non siano capaci di usare nel modo più appropriato la tecnologia lo racconta spesso, impietosa, la cronaca. Che mostra – come in questo recente articolo de La Stampa - i nostri politici più presi dall’iPad che dai discorsi del collega di turno: YouTube è perfetto per ammazzare la noia in attesa del voto sulla legge per il processo breve. Ma, per qualcuno, persino i solitari e giochetti passatempo sono meglio della lettura della Costituzione.
Fonte: www.wired.it
mercoledì 20 aprile 2011
CHI NON COMUNICA SCOMPARE
Torna il Forum della Comunicazione, il principale evento italiano della comunicazione d’impresa e pubblica. Due giorni di incontri e di lavori in cui imprenditori, top manager, comunicatori e opinion leader affrontano i grandi temi legati al mondo della Comunicazione.
In particolare trovo interessante il concept espresso dalla campagna pubblicitaria a sostegno del Forum in quanto rimarca senza equivoci l'importanza che l'immagine e la comunicazione più in generale riveste oggi nel rapporto azienda-cliente. Per chi ancora non volesse rassegnarsi all'idea...
Michele
Fa eco al pensiero di Mc Luhan la campagna del Forum della Comunicazione 2011 (7-8 giugno, Roma): “Chi non comunica scompare”. Nata dall’estro di SPQR Network, “Creative Partner” di Comunicazione Italiana, la campagna si incentra su una delle caratteristiche peculiari della società contemporanea: la necessità di comunicare per esistere. Necessità che si fa ancora più pressante per le realtà aziendali, che per emergere in mercati globali, interconnessi e sempre più competitivi, non possono non fare i conti con la crucialità del fattore comunicazione. "Ad ispirare la campagna - afferma Stefano Massari (Direttore Creativo di SPQR Network) - sono proprio le contraddizioni e i paradossi del mondo in cui viviamo. La crisi si traduce, tra le altre cose, in un taglio degli investimenti in comunicazione. Quando invece comunicare sarebbe indispensabile per superare i momenti di difficoltà. Non comunicare significa scomparire dalla mente dei consumatori e dunque dal mercato". Ma è proprio qui il pericolo, perché non investire in momenti di crisi significa candidarsi alla “scomparsa” dalla mente dei consumatori, e di conseguenza, dal mercato.
Comunicare, infatti, non è più solo l’unidirezionale monologo dei brand, che ha caratterizzato gli anni passati: comunicare ora è entrare in relazione con i consumatori, con cui costruire e mantenere nel tempo un dialogo. Pertanto, come recitava la campagna del Forum 2009, “La comunicazione è un prodotto su cui investire”, soprattutto nel momento storico ed economico che stiamo vivendo. “Chi non comunica scompare” è una campagna multisoggetto, che ha identificato i prodotti simbolo di alcuni dei mercati più colpiti dalla crisi: le scarpe trasparenti – della campagna che presentiamo oggi - sono immagine del settore del fashion, segnato da contrazione ma che mostra segnali di ripresa. Il Forum sarà, quindi, un momento per riflettere su questi spunti, rimettendo l’accento sulla centralità di una strategia comunicativa vincente per la sopravvivenza ed il benessere dell’azienda.
Fonte: www.comunicazioneitaliana.it
In particolare trovo interessante il concept espresso dalla campagna pubblicitaria a sostegno del Forum in quanto rimarca senza equivoci l'importanza che l'immagine e la comunicazione più in generale riveste oggi nel rapporto azienda-cliente. Per chi ancora non volesse rassegnarsi all'idea...
Michele
Fa eco al pensiero di Mc Luhan la campagna del Forum della Comunicazione 2011 (7-8 giugno, Roma): “Chi non comunica scompare”. Nata dall’estro di SPQR Network, “Creative Partner” di Comunicazione Italiana, la campagna si incentra su una delle caratteristiche peculiari della società contemporanea: la necessità di comunicare per esistere. Necessità che si fa ancora più pressante per le realtà aziendali, che per emergere in mercati globali, interconnessi e sempre più competitivi, non possono non fare i conti con la crucialità del fattore comunicazione. "Ad ispirare la campagna - afferma Stefano Massari (Direttore Creativo di SPQR Network) - sono proprio le contraddizioni e i paradossi del mondo in cui viviamo. La crisi si traduce, tra le altre cose, in un taglio degli investimenti in comunicazione. Quando invece comunicare sarebbe indispensabile per superare i momenti di difficoltà. Non comunicare significa scomparire dalla mente dei consumatori e dunque dal mercato". Ma è proprio qui il pericolo, perché non investire in momenti di crisi significa candidarsi alla “scomparsa” dalla mente dei consumatori, e di conseguenza, dal mercato.
Comunicare, infatti, non è più solo l’unidirezionale monologo dei brand, che ha caratterizzato gli anni passati: comunicare ora è entrare in relazione con i consumatori, con cui costruire e mantenere nel tempo un dialogo. Pertanto, come recitava la campagna del Forum 2009, “La comunicazione è un prodotto su cui investire”, soprattutto nel momento storico ed economico che stiamo vivendo. “Chi non comunica scompare” è una campagna multisoggetto, che ha identificato i prodotti simbolo di alcuni dei mercati più colpiti dalla crisi: le scarpe trasparenti – della campagna che presentiamo oggi - sono immagine del settore del fashion, segnato da contrazione ma che mostra segnali di ripresa. Il Forum sarà, quindi, un momento per riflettere su questi spunti, rimettendo l’accento sulla centralità di una strategia comunicativa vincente per la sopravvivenza ed il benessere dell’azienda.
Fonte: www.comunicazioneitaliana.it
venerdì 15 aprile 2011
TAXI FUNEBRE PER SMETTERE DI FUMARE
Forse sarò un pò esagerato, o forse sarà la passione per il mio lavoro che mi fa vivere certe cose in modo troppo emotivo ma appena ho visto questa cosa ho provato un senso di soddisfazzione enorme.
Ancora una volta, un esempio pratico e concreto di come l'efficacia di una comunicazione non dipenda tanto dal mezzo che si intende utilizzare ma dall' idea che guida l'utilizzo di questo mezzo.
Le idee sono la chiave del successo!
Michele
Tra le strade di Monaco e Berlino, in questi giorni ha iniziato la sua corsa lo “smoking Taxi“. Il nuovo mezzo di trasporto nato dalla fusione tra un taxi ed un carro funebre, nato dall’idea dell’associazione tedesca Gluecklicher Nichtraucher per continuare la lotta al tabagismo.
Tra i locali delle città sono apparsi i primi biglietti da visita “il primo taxi che permette ai passeggeri di fumare” che hanno attirato l’attenzone dei fumatori. Più che altro sembra un passaggio per l’aldilà, la persona che chiama può fumare l’ultima sigaretta prima di salire a bordo e una volta giunto a destinazione potrà ricevere l’atteso depliant, che gli ricorderà che è tornato a casa con un carro funebre.
Fonte: www.bloguerrilla.it
Ancora una volta, un esempio pratico e concreto di come l'efficacia di una comunicazione non dipenda tanto dal mezzo che si intende utilizzare ma dall' idea che guida l'utilizzo di questo mezzo.
Le idee sono la chiave del successo!
Michele
Tra le strade di Monaco e Berlino, in questi giorni ha iniziato la sua corsa lo “smoking Taxi“. Il nuovo mezzo di trasporto nato dalla fusione tra un taxi ed un carro funebre, nato dall’idea dell’associazione tedesca Gluecklicher Nichtraucher per continuare la lotta al tabagismo.
Tra i locali delle città sono apparsi i primi biglietti da visita “il primo taxi che permette ai passeggeri di fumare” che hanno attirato l’attenzone dei fumatori. Più che altro sembra un passaggio per l’aldilà, la persona che chiama può fumare l’ultima sigaretta prima di salire a bordo e una volta giunto a destinazione potrà ricevere l’atteso depliant, che gli ricorderà che è tornato a casa con un carro funebre.
Fonte: www.bloguerrilla.it
giovedì 14 aprile 2011
43 CONSIGLI PER IL VOSTRO MARKETING PERSONALE
Ho scovato in Rete un interessante lavoro di sintesi fatto da Stefano Principato sul suo blog Marketing Personale. Si tratta di un elenco di consigli utili per sviluppare una corretta strategia di personal branding. Ovviamente metterli in pratica richiede tempo ma dopo tutto quante volte si riesce ad ottenere un successo senza impegno e fatica?
Michele
1. Imparate ad ascoltare
2. Guardate ciò che fanno gli altri, osservate attentamente per capire
3. Siate consapevoli del vostro valore, delle vostre capacità, ma anche dei vostri limiti e delle possibilità offerte dal mercato
4. Analizzate bene il contesto comunicativo
5. Trovate prima di tutto il vostro posizionamento, che sia il più possibile differente da quello degli altri
6. Focalizzatevi sui clienti cui potete offrire il massimo dei vantaggi
7. Agite su capacità realmente distintive
8. Specializzatevi su una nicchia ancora poco frequentata
9. Condividete informazioni per farvi conoscere
10. Sforzatevi di essere originali
11. Scrivete dei contenuti utili usando un linguaggio semplice
12. Curate ogni minimo dettaglio, sempre
13. Siate coerenti, affidabili, chiari verso i vostri interlocutori
14. Comunicate quello che siete e quello che fate in maniera mirata
15. Cercate di essere sempre positivi e affidabili
16. Cominciate a piccoli passi e testate gradualmente gli strumenti a disposizione
17. Tutti abbiamo una reputazione on-line. Cercatevi su Google e vedete cosa esce
18. Mettete a disposizione le vostre competenze con entusiasmo
19. Utilizzate i social media per dialogare, conoscere, scambiare idee
20. Coltivate e curate le relazioni
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Michele
1. Imparate ad ascoltare
2. Guardate ciò che fanno gli altri, osservate attentamente per capire
3. Siate consapevoli del vostro valore, delle vostre capacità, ma anche dei vostri limiti e delle possibilità offerte dal mercato
4. Analizzate bene il contesto comunicativo
5. Trovate prima di tutto il vostro posizionamento, che sia il più possibile differente da quello degli altri
6. Focalizzatevi sui clienti cui potete offrire il massimo dei vantaggi
7. Agite su capacità realmente distintive
8. Specializzatevi su una nicchia ancora poco frequentata
9. Condividete informazioni per farvi conoscere
10. Sforzatevi di essere originali
11. Scrivete dei contenuti utili usando un linguaggio semplice
12. Curate ogni minimo dettaglio, sempre
13. Siate coerenti, affidabili, chiari verso i vostri interlocutori
14. Comunicate quello che siete e quello che fate in maniera mirata
15. Cercate di essere sempre positivi e affidabili
16. Cominciate a piccoli passi e testate gradualmente gli strumenti a disposizione
17. Tutti abbiamo una reputazione on-line. Cercatevi su Google e vedete cosa esce
18. Mettete a disposizione le vostre competenze con entusiasmo
19. Utilizzate i social media per dialogare, conoscere, scambiare idee
20. Coltivate e curate le relazioni
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martedì 12 aprile 2011
GRAND CASTING ONLINE PER JEAN LOUIS DAVID
Vi riporto di seguito il comunicato stampa relativo ad un progetto digital che mi vede impegnato in prima linea. Si tratta del grand casting "Mon Coiffeur et moi" ideato da Jean Louis David per celebrare il suo 30° anniversario. Il progetto è interessante perchè punta sul legame cliente-coiffeur coinvolgendo così entrambi i target attraverso il mondo dei social.
Michele
Nuova sfida per la divisione Digital PR di Soluzione Group: l’agenzia è stata scelta per la gestione della presenza in Rete del brand Jean Louis David, il leader europeo nella Coiffure che conta 1000 saloni in tutto il mondo di cui solo 300 in Italia.
E proprio per festeggiare i suoi 30 anni in Italia Jean Louis David ha indetto un concorso, dal titolo “Mon coiffeur et moi”, attraverso il quale gli utenti potranno partecipare al casting online per diventare il nuovo volto della campagna anniversario. Dal 31 marzo al 31 maggio 2011
il legame personale e d’intesa che si crea tra cliente e parrucchiere diventa il protagonista del concorso veicolato dalla Rete. Due le modalità di partecipazione: in coppia - fotografandosi con il proprio coiffeur nei saloni Jean Louis David e caricando lo scatto sul sito www.momcoiffeuretmoi.com, sull’applicazione i-Phone o sulla fan page Facebook; oppure da soli – scegliendo direttamente dal sito, dall’i-Phone o da Facebook il parrucchiere con cui si vuole partecipare e inserendo la propria foto.
Al termine del casting la giuria composta da un direttore artistico e da professionisti della coiffure selezionerà le coppie migliori, le quali saranno protagoniste di uno shooting fotografico per la campagna che celebrerà i 30 anni di stile in Italia.
Soluzione Group, attraverso una figura di “Community Manager Italy”, si occuperà della promozione del concorso e più in generale della gestione della presenza del brand JLD sui principali social media, quali Facebook, Twitter e YouTube.
Michele
Nuova sfida per la divisione Digital PR di Soluzione Group: l’agenzia è stata scelta per la gestione della presenza in Rete del brand Jean Louis David, il leader europeo nella Coiffure che conta 1000 saloni in tutto il mondo di cui solo 300 in Italia.
E proprio per festeggiare i suoi 30 anni in Italia Jean Louis David ha indetto un concorso, dal titolo “Mon coiffeur et moi”, attraverso il quale gli utenti potranno partecipare al casting online per diventare il nuovo volto della campagna anniversario. Dal 31 marzo al 31 maggio 2011
il legame personale e d’intesa che si crea tra cliente e parrucchiere diventa il protagonista del concorso veicolato dalla Rete. Due le modalità di partecipazione: in coppia - fotografandosi con il proprio coiffeur nei saloni Jean Louis David e caricando lo scatto sul sito www.momcoiffeuretmoi.com, sull’applicazione i-Phone o sulla fan page Facebook; oppure da soli – scegliendo direttamente dal sito, dall’i-Phone o da Facebook il parrucchiere con cui si vuole partecipare e inserendo la propria foto.
Al termine del casting la giuria composta da un direttore artistico e da professionisti della coiffure selezionerà le coppie migliori, le quali saranno protagoniste di uno shooting fotografico per la campagna che celebrerà i 30 anni di stile in Italia.
Soluzione Group, attraverso una figura di “Community Manager Italy”, si occuperà della promozione del concorso e più in generale della gestione della presenza del brand JLD sui principali social media, quali Facebook, Twitter e YouTube.
lunedì 11 aprile 2011
PREMIATE LE AZIENDE CON LA MIGLIOR REPUTAZIONE IN ITALIA
Come tutte le indagini, anche questa ci lascia degli elementi indicativi su cui ragionare.
Scorrendo l'elenco delle aziende meglio claffisicate non si può non notare di come si tratti di veri e propri Brand con la B maiuscola, in gradi di mixare con successo attività tattiche di spinta all'acquisto con progetti più strategici di fidelizzazione del cliente e/o di responsabilità sociale d'impresa. Insomma credo che ancora una volta scopriamo l'acqua calda: una reputazione positiva richiede tempo, talento e denaro.
Michele
"E’ Ferrero, seguita da Bmw e Barilla, l’azienda che guida la classifica delle società con la migliore reputazione in Italia. Questo l’esito dell’annuale indagine Reputation Pulse 2011, ricerca nazionale sulla reputazione delle aziende e i fattori che la influenzano realizzata dal Reputation Institute in partnership con Doxa. L’indagine nel nostro paese ha compreso più di tremila soggetti nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2011.
Quest’anno le classificate sono nell’ordine Ferrero, Bmw, Barilla, Volkswagen, Giorgio Armani, Mercedes Benz, Hewlett-Packard, Luxottica, Costa Crociere, Ikea, Prada, Ford, Grimaldi Navigazione, Artsana, Coop, Piaggio, Pirelli, Benetton, Delonghi, Nestlè. Tutte le aziende della ‘top 20’ superano la soglia di positività. Sono state considerate solo società comprese tra le prime cento nel rapporto annuale di Mediobanca sulle ‘Principali società italiane’.
L’istituto ha inoltre espresso una classifica in termini di aumento o perdita di reputazione rispetto all’indagine 2010. Alitalia vede il maggiore aumento del suo pulse score tra il 2010 e il 2011 (+12.8 punti), seguito da Intesa Sanpaolo (+7.1) e Unipol (+6.5). Mediaset (-10.7) insieme a Lottomatica (-10.6) e Mediolanum (-10.2) sono protagoniste delle peggiori perdite di reputazione, con un crollo di circa dieci punti rispetto allo scorso anno. "
FONTE: www.youmark.it
Scorrendo l'elenco delle aziende meglio claffisicate non si può non notare di come si tratti di veri e propri Brand con la B maiuscola, in gradi di mixare con successo attività tattiche di spinta all'acquisto con progetti più strategici di fidelizzazione del cliente e/o di responsabilità sociale d'impresa. Insomma credo che ancora una volta scopriamo l'acqua calda: una reputazione positiva richiede tempo, talento e denaro.
Michele
"E’ Ferrero, seguita da Bmw e Barilla, l’azienda che guida la classifica delle società con la migliore reputazione in Italia. Questo l’esito dell’annuale indagine Reputation Pulse 2011, ricerca nazionale sulla reputazione delle aziende e i fattori che la influenzano realizzata dal Reputation Institute in partnership con Doxa. L’indagine nel nostro paese ha compreso più di tremila soggetti nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2011.
Quest’anno le classificate sono nell’ordine Ferrero, Bmw, Barilla, Volkswagen, Giorgio Armani, Mercedes Benz, Hewlett-Packard, Luxottica, Costa Crociere, Ikea, Prada, Ford, Grimaldi Navigazione, Artsana, Coop, Piaggio, Pirelli, Benetton, Delonghi, Nestlè. Tutte le aziende della ‘top 20’ superano la soglia di positività. Sono state considerate solo società comprese tra le prime cento nel rapporto annuale di Mediobanca sulle ‘Principali società italiane’.
L’istituto ha inoltre espresso una classifica in termini di aumento o perdita di reputazione rispetto all’indagine 2010. Alitalia vede il maggiore aumento del suo pulse score tra il 2010 e il 2011 (+12.8 punti), seguito da Intesa Sanpaolo (+7.1) e Unipol (+6.5). Mediaset (-10.7) insieme a Lottomatica (-10.6) e Mediolanum (-10.2) sono protagoniste delle peggiori perdite di reputazione, con un crollo di circa dieci punti rispetto allo scorso anno. "
FONTE: www.youmark.it
mercoledì 6 aprile 2011
DALL' IDEA ALLA CREAZIONE DI UN'AZIENDA: IL CASO iDOG
Ho trovato sul sito della FERPI questo interessante articolo scritto da Nicola Mattina che descrive un metodo utile a costruire una start up attraverso idee, analisi e studi di fattibilità.
Credo che al di là del caso specifico, l'articolo presenti delle linee guida interessanti per qualsiasi idea di business.
L’analisi dei consumatori è il primo vero reality check per l’imprenditore perché lo costringe a mettere alla prova la sua visione del prodotto. In questo passaggio siamo ancora inside the building e continuiamo a fare delle ipotesi; tuttavia man mano che andiamo avanti di fatto iniziamo a lavorare con un sistema di teorie che devono incastrarsi l’una con l’altra. Scoraggiarsi è piuttosto facile :-)
Tipi di clienti
Il cliente tipo di iDog è proprietario di uno o più cani, possiede un iPhone ed è già utente di un social network e in particolare di Facebook. L’obiettivo di iDog è offrire un’esperienza d’uso all-in-one integrando una serie di funzionalità che possono risultare particolarmente utili per i proprietari di cani in un’unica applicazione. (....)
Problemi dei consumatori
Pensiamo che iDog debba risolvere dei problemi pratici, ma – allo stesso tempo – riteniamo che la principale motivazione all’acquisto sia la possibilità di partecipare a una community di proprietari di cani con cui condividere le proprie esperienze canine.(...)
Un giorno nella vita del cliente
Credo che al di là del caso specifico, l'articolo presenti delle linee guida interessanti per qualsiasi idea di business.
L’analisi dei consumatori è il primo vero reality check per l’imprenditore perché lo costringe a mettere alla prova la sua visione del prodotto. In questo passaggio siamo ancora inside the building e continuiamo a fare delle ipotesi; tuttavia man mano che andiamo avanti di fatto iniziamo a lavorare con un sistema di teorie che devono incastrarsi l’una con l’altra. Scoraggiarsi è piuttosto facile :-)
Tipi di clienti
Il cliente tipo di iDog è proprietario di uno o più cani, possiede un iPhone ed è già utente di un social network e in particolare di Facebook. L’obiettivo di iDog è offrire un’esperienza d’uso all-in-one integrando una serie di funzionalità che possono risultare particolarmente utili per i proprietari di cani in un’unica applicazione. (....)
Problemi dei consumatori
Pensiamo che iDog debba risolvere dei problemi pratici, ma – allo stesso tempo – riteniamo che la principale motivazione all’acquisto sia la possibilità di partecipare a una community di proprietari di cani con cui condividere le proprie esperienze canine.(...)
Un giorno nella vita del cliente
Immaginare un giorno nella vita del cliente è un esercizio utile perché aiuta a contestualizzare i benefici ipotizzati calandoli in una situazione reale per chiedere a noi stessi: è plausibile?
Nel caso di iDog credo che sarebbe molto utile esercitarsi a descrivere più giorni nella vita di diversi clienti individuando omogeneità e tratti caratteristici: proporrò questa attività al gruppo di lavoro quando verrà costituito.(...)
La mappa degli influentiLa decisione di acquisto è influenzata da amici e parenti (idealmente proprietari di altri cani), dall’Apple store (in base alla visibilità dell’applicazione) e da chi recensisce a vario titolo le applicazioni per iPhone (...)
Giustificazione del Roi
All’inizio sarà difficile fare leva su una giustificazione razionale che fa riferimento al ritorno sull’investimento: acquisto questa applicazione perché mi fa risparmiare. Infatti, per poter convincere dei negozi a fare delle promozioni, occorre dimostrare che l’applicazione ha una base utenti che la rende interessante come veicolo promozionale (...)
Leggi tutto qui: http://blog.nicolamattina.it/2011/04/idog-consumatori/
lunedì 4 aprile 2011
"L'UOMO CHE ODIA IL MARKETING" - Prima parte
Vi segnalo questa iniziativa editoriale interesante apparsa sul Blog Minimarketing qualche giorno fa.
L'UOMO CHE ODIA IL MARKETING PRIMA PARTE
Oddio, io l’avevo proposto per scherzo questo titolo, ma a loro è piaciuto, e voilà. Con Nicola Grande, per Videodimpresa.com — un progetto di SPELL e di FiorDiRisorse — abbiamo chiacchierato un po’ di comunicazione digitale, aziende e ruolo del marketing nell’era del web collaborativo. Questo è il primo di tre episodi di circa cinque minuti ciascuno, che spiega poi la parafrasi di altre famose trilogie.
L'UOMO CHE ODIA IL MARKETING PRIMA PARTE
Oddio, io l’avevo proposto per scherzo questo titolo, ma a loro è piaciuto, e voilà. Con Nicola Grande, per Videodimpresa.com — un progetto di SPELL e di FiorDiRisorse — abbiamo chiacchierato un po’ di comunicazione digitale, aziende e ruolo del marketing nell’era del web collaborativo. Questo è il primo di tre episodi di circa cinque minuti ciascuno, che spiega poi la parafrasi di altre famose trilogie.
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