Raramente mi occupo di politica all'interno di questo blog ma questa volta l'indagine mi sembra interessante e ovviamente attinenete al macro mondo della comunicazione. Diciamo subito che il dato che da "addetto ai lavorti " mi preoccupa maggiormente è questo: solo il 55% dei politici presenti su FB utilizza lo strumento per interagire con gli elettori. Quindi vi prego.. chiunque conosca un politico a qualsiasi livello gli spieghi che in Rete non si fanno televendite, ma i contenuti e il dialogo sono alla base del successo, specialmente se non si dispone di una cassa mediatica più tradizionale attendibile.
Michele
Con 386.821 fan, Niki Vendola è il politico più popolare di Facebook, e stacca Silvio Berlusconi di oltre 146mila sottoscrizioni. Terzo posto per Antonio Di Pietro, con 168.585 seguaci; nella top ten compare anche Rita Levi Montalcini (5º posto), che batte sia la Gelmini sia la Carfagna (8º e 10º posto, rispettivamente).
Come noto, anche i politici italiani hanno infine ceduto al fascino del social network per antonomasia. Il come e il quanto lo utilizzino lo racconta egregiamente una divertente infografica pubblicata da issuu.com e realizzata da Info (società di consulenza nel Social Media Management), che si è servita dei dati raccolti tra il 2008 e il 2010 sulle attività di comunicazione online dei politici. Per ora, Facebook mostra le facce di 952 parlamentari (29%), 109 sindaci (33%, più di destra che di sinistra) e 713 giovani - sotto i 30 anni - amministratori locali (67%, più di sinistra che di destra). Non sembrano esserci differenze tra donne e uomini.
Ovviamente il sito viene sfruttato in prevalenza per attività politica. Stupisce però scoprire che solo il 55% dei parlamentari lo utilizza per il suo scopo principe: quello di interagire con gli altri utenti, a cominciare dal rispondere ai messaggi. Il 75%, comunque, aggiorna la propria pagina almeno una volta alla settimana e solo il 4% lascia passare più di 20 giorni.
Veniamo ai sindaci. Anche qui c’è quasi una buona metà ( 47%) che non interagisce con i cittadini. Il 25% utilizza Facebook esclusivamente per fini elettorali. Ma male, se è vero che il 50% di questi non aggiorna il profilo da 2 anni.
Forse, suggerisce issuu.com, è una questione di età, visto che il 68% dei giovani amministratori locali posta commenti molto frequentemente. E sembra siano quelli ad aver meglio compreso il potenziale di questo strumento, visto che nell’ 81% dei casi se ne servono esclusivamente per attività istituzionali. Del resto, che senatori e deputati non siano capaci di usare nel modo più appropriato la tecnologia lo racconta spesso, impietosa, la cronaca. Che mostra – come in questo recente articolo de La Stampa - i nostri politici più presi dall’iPad che dai discorsi del collega di turno: YouTube è perfetto per ammazzare la noia in attesa del voto sulla legge per il processo breve. Ma, per qualcuno, persino i solitari e giochetti passatempo sono meglio della lettura della Costituzione.
Fonte: www.wired.it
giovedì 21 aprile 2011
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