Scritto da Sara Magliola
Il libro di John Grant si legge in un sorso ma è molto complesso e denso e può essere analizzato sotto molti punti di vista.
Può essere visto come un libro di stampo manageriale, perché con una lucida capacità di analisi John Grant riesce a costruire unamatrice in cui far rientrare le possibili azioni di marketing green, intersecando su un asse la “quantità di verde” (verde, più verde, verdissimo), sull’altra la dimensione su cui il marketing vuole agire, aziendale, sociale e personale.
Può essere visto anche come un piccolo tesoro per ritrovare le più interessanti case-history green; forte della sue esperienza come consulente in questo campo, l’autore presenta moltissimi case interessanti, generalmente di stampo anglosassone, ma innovative e vincenti.
A mio parere, però, il libro è ricchissimo di spunti sul futuro prossimo del marketing. John Grant è categorico nell’affermare sin dall’inizio due concetti essenziali:
1) Obiettivo del marketing è fare profitti per l’azienda e qualunque principio o pratica che non riesca a soddisfare questo obiettivo è di per sé fallimentare. Quindi niente sentimentalismi o ipocrisie, il marketing green funziona se riesce a generare profitti
2) Il marketing green non è una tattica da usare per farsi belli, non è greenwashing: è un principio che va abbracciato e deve pervadere l’azienda in tutte le sue azioni.
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