giovedì 8 settembre 2011

DOVE E' FINITO IL RISPETTO?

"Non c'è più rispetto" cantava Zucchero in uno dei suoi pezzi più celebri. Ebbene credo che questa frase sia tremendamente attuale nel mondo marketing-comunicazione. Forse questo mio post resterà disperso nella rete come un messaggio nella bottiglia fluttua in un fiume tuttavia sento proprio il bisogno di scrivere questa dedica.
A tutti quelli che "chiama lui/lei se interessato".
A tutti quelli che ti chiedono un progetto, lo ricevono e poi si guardano bene dal fornirti una risposta in merito lasciandoti sospeso, negandosi al telefono e chi si è visto si è visto.
A tutti quelli che indicono una gara e ridono se gli si chiede un rimborso spese.
A tutti quelli che prendono le tue idee e poi le fanno sviluppare ad altri.
A tutti quelli che " sono già a posto" senza nemmeno ascoltare. 
A tutti quelli che "fate un bel lavoro voi".
A tutti quelli che hanno paura di dirti quale è il loro budget reale e pretendono di fare le nozze con i fichi secchi.
A tutte queste persone io dico "fatevi un esame di coscienza per favore".  I consulenti, le agenzie, più in generale le società di servizio non possono sempre essere trattate come appestati da guardare con superbia e maleducazione, come qualcuno che non avrà sicuramente niente di interessante da proporre o che tanto può permettersi di perdere tempo in speculative.
Un progetto/campagna/evento ecc. non si basa soltanto sull'intuizione di un creativo  o di un "esperto di" davanti ad una bottiglia di Chianti.. servono ricerche, analisi, strategia. E solo perchè il nostro prodotto, la nostra materia prima sono le idee non significa che dobbiamo sempre regalarle al vento o svenderle al peggior offerente. 
Scusate lo sfogo...
Michele

12 commenti:

  1. "Morto da tempo. Nella logica del profitto ad ogni costo , si calpesta di tutto."
    Leo Magno via Linkedin

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  2. Michele, non credo il tuo messaggio resterà disperso nella rete... Condivido le tue parole e penso anche che l'atteggiamento da te condannato sia dilagante ben oltre i confini del mondo marketing-comunicazione. Ma al di là del rammarico cosa possiamo fare per cambiare le cose? Possiamo fare squadra! :) Condividere. Le idee di cui siamo "esperti" possono servire anche in questo senso.
    Francesca Valente via Linkedin

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  3. Non ragioniam di lor, ma guarda e passa. (dalla Divina Commedia, Inferno, Canto III, 51)
    Vittorio Bellini via Linkedin

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  4. @Michele, che dire ? Ti rispondo con le parole di un film cult degli anni '80:
    - Io non ho parole !
    - Io invece le parole le ho, ma è meglio che non le dica !
    (dal film Amici miei atto II)

    Enrico Montermini via Linkedin

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  5. la nostra societa' si sta specializzando in cazzeggio ai massimi livelli sui massimi sistemi
    siamo partiti dal bar sport facendo la formazione per i dilettanti fino a fare i CT della nazionale ed arrivare alla manovra agostana dove protagonisti e responsabili hanno confermato che ormai la combriccola del bar sport e' arrivata al top
    Cari professionisti bisogna prenderne atto, prima ti chiedono di investire poi ti ringraziano sovente nemmeno con una pacca ma con un bel "insoluto" e ti paghi un avvocato se vuoi prenderne un infima percentuale (detratto il compenso del legale a cui prima dai l'anticipo visti i tempi biblici della giustizia civile che non si pensa di riformare)
    Marco Ottenga via Linkedin

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  6. Pensiero dissociato:

    Sono nato come account di agenzia pubblicitaria (fine anni 70) e mi sentivo un re quando andavo in azienda con le proposte creative che portavo come le reliquie di un santo...eravamo i creativi, il motore del business...

    Oggi sono consulente di direzione, godo del rispetto dei clienti in quanto mi sono posizionato in alto, nella stanza dei bottoni...e vedo il trattamento che spetta alle agenzie di comunicazione, considerate meno che la donna delle pulizie (con tutto il rispetto per quest'ultime): non c'è più voglia di investire in qualità, nelle relazioni; le imprese si accontentano e tirano a campà; la comunicazione è una commodity

    Però il marketing ci insegna che dobbiamo comprendere la domanda e non è suo compito cambiare la testa dei comittenti; per cui o si adattano le strutturead offrire un prodotto veloce, di qualità passabile a basso costo o si cerca un posizionamento diverso all'interno dell'impresa...
    Qualcuno pensa che occorra diventare una agenzia di business (marketing, innovazione, comunicazione, idee) e lavorare sul risultato: io sono un po' scettico sulla possibilità di controllare tutte le variabili del business del cliente e sulla corretta valutazione del ROI che spesso è immateriale...vale la pena però di pensarci e munirsi di buoni avvocati.

    Diego Spreti via Linkedin

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  7. Sì, è così, è tutto vero, ma se siamo "uomini" di marketing dovremmo trovare (anzi se possibile anticipare) i cambiamenti, dovremmo avere pazienza e disponibilità, dovremmo capire i nostri clienti (provare a metterci nei loro panni), dovremmo avere nuove forze, nuove idee, nuova passione, altrimenti sarà necessario "scendere dal treno", passare il testimone a chi ha ancora l'entusiasmo per andare avanti! La nostra è una professione talmente bella che potrebbe ritornare ad essere una professione per provilegiati, o bravissimi, o fortunatissimi, o forse che economicamente se lo possono "permettere" (come tante altre altre attività creative o di ricerca che non hanno mai fatto diventare ricco nessuno, geni esclusi)

    Anna Birolli via Linkedin

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  8. etica, professionalità, qualità....in tutti i campi e per molti siamo diventati dei numeri, tutti uguali, sia chi è nel campo da più da 20 anni che chi si improvvisa a fare un'attività non sua. Importante è che costi poco, !! Tutti sanno fare tutto, bandi e gare d'appalto al ribasso che non hanno senso e vengono aggiudicate se tutto va bene alla metà del prezzo iniziale. Credo sia importante riprendere a relazionarci, capire chi è di persona il tuo interlocutore, conoscersi, lavorare insieme nel tempo, solo così si possono avere dei risultati e non avvalersi progetto per progetto dove il prezzo è più basso.
    Lo sbaglio più grosso negli ultimi anni di parecchie aziende è stato quello di eliminare perchè "supeflui" l'ufficio marketing o agenzie di comunicazione e dare questo incarico a persone che hanno già competenze diverse o in alcuni casi credere che proprio non serva !! In un periodo di crisi come in questi ultimi anni la comunicazione e lo studio di nuove strategie commerciali è basilare.
    Massimo Debiaggi via Linkedin

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  9. Argomento interessante... vero, verissimo, la prima cosa che le aziende tagliano è l'ufficio mktg, per moltissime aziende l'ufficio mktg è quella stanza che realizza il layout dei biglietti da visita o aggiorna il proprio sito web, magari senza conoscere la comunicazione di impresa, con questo ho detto tutto !!!. Purtroppo in italia le piccole e medie imprese, che maggiormente posizionano il nostro mercato, non hanno una giusta cultura del marketing e della comunicazione. Cosa che di questi tempi è fondamentale per la crescita di ogni azienda.... DOBBIAMO INSISTERE E CREDERCI RAGAZZI, ARGOMENTARE CON DATI E NUMERI ALLA MANO !!!
    Vincenzo Carella via Linkedin

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  10. Argomento interessante... vero, verissimo, la prima cosa che le aziende tagliano è l'ufficio mktg, per moltissime aziende l'ufficio mktg è quella stanza che realizza il layout dei biglietti da visita o aggiorna il proprio sito web, magari senza conoscere la comunicazione di impresa, con questo ho detto tutto !!!. Purtroppo in italia le piccole e medie imprese, che maggiormente posizionano il nostro mercato, non hanno una giusta cultura del marketing e della comunicazione. Cosa che di questi tempi è fondamentale per la crescita di ogni azienda.... DOBBIAMO INSISTERE E CREDERCI RAGAZZI, ARGOMENTARE CON DATI E NUMERI ALLA MANO !!!
    Vincenzo Carella via Linkedin

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  11. Posso testimoniare anche un fenomeno opposto a quello della soppressione dell'Ufficio Marketing di cui parlava Massimo e cioè l'autarchia nel marketing operativo: aziende che tentano di realizzare internamente brochure, cataloghi, pagine pubblicitarie, il sito web, le foto e i video dei prodotti...
    Soprattutto nelle aziende di piccole e medie dimensioni c'è l'illusione che avvalendosi di personale interno anzicchè di fornitori esterni si possano realizzare più progetti, con costi più contenuti rispetto ai prezzi delle agenzie e con risultati migliori perchè tutto viene pensato e realizzato dalla stessa azienda che ha creato il prodotto.
    In realtà questo tipo di comunicazione di solito produce risultati piatti, privi di originalità e non completamente adatti al target perchè pensati dal punto di vista di chi produce anzicchè di chi deve comprare. In questi lavori balza all'occhio, soprattutto, l'incapacità di riconoscere e sapere come muovere le leve fondamentali della comunicazione. Più in generale non c'è alcuna strategia di comunicazione in atto, cosa che porta ad azioni estemporanee, messaggi contraddittori, contenuti inadeguati. In mancanza di una strategia si perseguono iniziative nate dal consiglio di questo o di quello, da qualcosa orecchiato in giro, dall'esempio di un concorrente più grande e tutto questo senza avere piena coscienza di cosa si fa, perchè lo si fa e come lo si vuol fare.
    Infine il costo di realizzazione della comunicazione autarchica a ben vedere è più alto di quanto comporterebbe il lavorare con fornitori esterni, se si moltiplica il costo orario di un impiegato con un contratto a tempo indeterminato per il numero di ore di lavoro impiegate per realizzare i progetti di comunicazione assegnati.
    Enrico Montermini via Linkedin

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  12. condivido tutto ciò che ha scritto Enrico, ed aggiungo anche che si deve tornare ognuno a fare " il lavoro che sa fare". Purtroppo l'improvvisazione e di conseguenza l'incompetenza in questo periodo di crisi sono la regola.....la speranza è che dopo esperienze negative di progetti e prodotti che non danno alcun frutto, la professionalità nel tempo prevalga.
    Massimo Debiaggi via Linkedin

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