giovedì 17 giugno 2010

VECCHIO MARKETING E NUOVI MEDIA: STORIA DI UN MATRIMONIO FELICE

C’era una volta il Vecchio Marketing che trascinava a forza la propria vecchia pellaccia fatta di regole e modelli  in grado di appiattire qualsiasi entusiasmo attorno al brand. Poi arrivò Internet, “roba da informatici”, si diceva, e il Vecchio Marketing si limitava a guardarlo da lontano con la supponenza di chi pensa di conoscere il mondo. Il nuovo arrivato però iniziò a crescere, evolvere, trasformarsi e a quel punto il Vecchio smise di ignorare il Nuovo ed iniziò a donargli un po’ della sua saggezza. 
Fù così che qualcuno non parlò più di un “vecchio” e di un “nuovo” marketing ma iniziò a capire che integrando aspetti tradizionali ad idee e strumenti innovativi era cosa buona e giusta.
Ecco perché, le attività di comunicazione online, siano esse campagne di Social Media Marketing o strategie continuative di Digital Pr, non sono e non devono restare un ectoplasma isolato dall´ intero universo marketing di un´azienda. Ogni attivita´ online va pensata e studiata per stimolare e/o enfatizzare le altre attivita´ "offline" più tradizionali. Un’azienda deve avvicinarsi  ai “nuovi media” ponendosi le stesse identiche domande che precedono una qualsivoglia attività o progetto di marketing e comunicazione:
- quale è il mio obiettivo?
- a chi mi rivolgo?
- come posso migliorare il mio brand? 
- cosa il mio brand può offrire al target? 
- sono in grado di mantenere le promesse e soddisfare la domanda?
E’ molto importante porre sempre davanti alla mera operatività (scrivere post, aggiornare profili, scatenare virus, reclutare amici/fan ecc…) una visione strategica della comunicazione ed una presa di coscienza reale del posizionamento di marca, affinché si possano creare sinergie efficaci tra progetti pensati e veicolati mediante i media classici e le innumerevoli opportunità offerte dalla Rete. Grazie a questo, sarà possibile guardare i Social Media da due diverse angolazioni: meravigliose casse di risonanza per le nostre iniziative più tradizionali e, allo stesso tempo, territori vergini su cui condividere le nostre idee per realizzare un progetto, prodotto o servizio con la complicità di chi poi dovrà usufruirne. 
Michele Rinaldi

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