Sarà che è appena passato Natale e che forse sono più sensibile rispetto a certi temi ma secondo me ci sono casi in cui la creatività a fini commerciali supera alcuni limiti che credo non debbano essere oltrepassati. Condivido la frustrazione del soldato e non posso che criticare questa scelta creativa votata a comunicare una simbiosi virtuale-reale espressa in modo sbagliato.
Michele
Articolo originale su: Gamerbrain
Il live action di Sam Worthington e Jonah Hill ispirato a Modern Warfare 3 è stato aspramente criticato da D.B Grady, autore di romanzi ed ex paracadutista dell’esercito degli Stati Uniti, in questo articolo vi riportiamo la sua dichiarazione ufficiale.
"Lo spot rappresenta la guerra in modo meno sporca, se fossimo nel 2001, precisamente il 10 Settembre forse non sarebbe cosi male. I giovani non possono ricordare il Vietnam per questo si basano su fantasie, il loro cuore batte lentamente anche se una granata ti sibila vicino o hai addosso puntati numerosi riflettori cosa che nella vera guerra non accade!
Dopo 10 anni di guerra costante, migliaia di amputati e bare avvolte nella bandiera è triste vedere come nessuno di coloro che hanno fatto lo spot ha considerato l’idea di proporre scene di gioco e non un live action che non ha nulla a che vedere con la vera e cruda guerra, viene vista come un gioco."
Di seguito vi riportiamo lo post in questione in modo da poter dare un vostro giudizio via commento:
martedì 3 gennaio 2012
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visto che la guerra viene vista dai ragazzi come un gioco, allora invece di metterci i soldati che compbattono la guerra mettiamoci i soldati senza una gamba, senza un braccio, senza un occhio e facciamo questa bella sorpresa a tutti i videogiocatori che credono che combattere sia divertente. Immaginate unpò lo shock di un ragazzo che si vede costretto a dover combattere una guerra usando un soldato sulla sedia a rotelle. Questo sarebbe davvero istruttivo! Non credo che ai ragazzi importi il parere di un soldato, i ragazzi non ascoltano mai le parole di un adulto :P
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