martedì 6 aprile 2010

LE AZIENDE E IL WEB 2.0: IL MODELLO A.S.P.

Sono diversi mesi che leggo, mi informo, discuto, studio l’argomento, e finalmente credo di essere riuscito a  formarmi un’opinione concreta e dettagliata sulla gestione e lo sviluppo di attività di Digital PR e Social Media Marketing. 

In realtà sono andato oltre la semplice opinione e mi sono costruito il “Modello A.S.P.” ovvero uno schema mentale che le aziende dovrebbero adottare quando si chiedono: cosa possiamo fare in Rete?

Proverò a riassumerne i punti salienti,  rimandandovi al sito web www.digitalpr.mobi  e/o a future occasioni per  ulteriori approfondimenti.
Partiamo dalla cosa più importante: i clienti. Il motivo principale che mi ha spinto a creare il “Modello A.S.P.” è questo: " Consentire alle aziende di adattare le potenzialità offerte dalla Rete al proprio modello di business”. Come? Mettendole di fronte ad una scelta.
Prima di avventurarsi in mare aperto e affondare alla prima burrasca, le aziende devono scegliere l’imbarcazione più adatta alla loro merce. Per prendere la decisione giusta devono confrontare i propri obiettivi ed i valori legati al brand con tre tipologie di atteggiamento che si possono adottare in Rete.

ASCOLTARE. Dietro a questa parola si nasconde buona parte del successo di numerose iniziative online. Ascoltare la Rete, significa conoscere ed analizzare dove si parla di me, come e in quali termini.

STIMOLARE. Dentro questo atteggiamento rientrano quelle attività tipiche del Social Media Marketing (Viral, Buzz ecc..) che hanno come finalità principale lo "stimolare passaparola online" attorno ad un prodotto, un evento, un blog.

PRESIDIARE. Significa andare oltre all´immediatezza del passaparola, all’obiettivo da raggiungere nel breve periodo e puntare alla costruzione di una relazione costante e continuativa con il target. “Presidiare" la Rete significa creare tra gli utenti che la frequentano e l´azienda un canale di informazione privilegiato.

Come avrete capito la denominazione “A.S.P.”  nasce proprio dalle iniziali di queste tre paroline (che fantasia, vero?).
Ciò che propongo dunque è  un “modello/schema” che non prevede necessariamente un utilizzo congiunto dei tre diversi approcci alla Rete ma che allo stesso tempo può essere adottato in sequenza per consentire alle aziende di “presidiare” la propria brand reputation online partendo dalle fondamenta e sfruttando a proprio favore tutte le potenzialità offerte dalla Rete.

Cosa ne pensate?

Michele 

2 commenti:

  1. E' molto interessante, ma aggiungerei in cima a tutto una T per "Trasparenza". La partecipazione al Social Media Marketing non può prescindere dai comportamenti effettivi di un brand ed è anche il punto debole (vedi l'ultimo caso Nestlè).
    Paola C.

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  2. Spero vorrai scusare la mia franchezza, ma sono abituato ad andare subito al sodo.
    Ho letto con attenzione il tuo post e l'ho trovato corretto e anche interessante: peccato che è l'enunciazione della scoperta dell'acqua calda e per giunta in ritardo sui tempi. Gestisco da anni il web-site della mia ditta e le strategie da te citate le ho messe in atto tutte e anche con risultati interessanti. Quello che manca, in rete come nella società, sono valori come l'etica, il rispetto, la correttezza, l'umanità, e potrei andare avanti...
    Personalmente trovo che con tutti gli strumenti a disposizione l'umanità non riesca comunque a salvarsi dal declino inesorabile cui assisto ogni giorno.
    Quindi fino a che qualcuno non trova il modo di farmi e farci tornare il piacere di incontrare un cliente, per favore smettetela almeno di scrivere teorie su come sfruttare il web e ogni altro strumento a vs. disposizione. Se il vs. obiettivo è solo SFRUTTARE ogni cosa vi circondi non avrete mai la mia approvazione, e per favore non mi rispondete: sò già che non la cercate e non la chiedete. Scusate, il mio era solo uno sfogo!!!
    Sergio Merlo

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