E' giunto al termine la scorsa settimana il contest internazionale promosso dalla marca di birra messicana Corona, Save the beach: un progetto simpatico e tutto sommato utile (meglio una spiaggia pulita che niente) che usa un po' strumentalmente la questione ambientale, ma che secondo me è più che "perdonabile" alla luce del fatto che se tutti i brand di consumo "adottassero" l'ambiente, probabilmente vivremmo davvero in un mondo più sano.
Quest'anno l'edizione di Save the Beach è partita da Roma con una iniziativa molto originale, la costruzione del Corona Save The Beach Hotel, il primo albergo costruito con la spazzatura, rimasto aperto dal 3 al 6 giugno 2010.
Successivamente si sono svolte le votazioni per la spiaggia da "salvare": a spuntarla è stata la spiaggia di Bahia de Portman in Spagna, che ha bruciato sul filo di lana la spiaggia italiana del Litorale di Augusta. Terza classificata Capojale, anch’essa italiana.
E così, il 25 Settembre una massiccia opera di pulizia della spiaggia e del circondario a Bahia de Portman verrà effettuata dai volontari di Save the Beach.
Fonte: greenreporter.myblog.it
lunedì 27 settembre 2010
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