giovedì 28 giugno 2012

MARKETING CONVERSAZIONALE (lettura consigliata!)

Se qualcuno si fosse perso questo libro uscito nel 2010 vi consiglio vivamente di leggerlo in quanto incarna l'essenza di una qualsiasi strategia di comunicazione sui social media ovvero quell'atteggiamento partecipativo nei confronti della Rete e dei suoi abitanti che un brand deve necessariamente adottare se non vuole limitarsi a fare delle inutili televendite online. 
Michele

Tratto da un articolo dell'autore Luca De Felice:

“I mercati sono conversazioni” diceva Cluetrain Manifesto. Oggi le conversazioni sono diverse, hanno una caratteristica in più: avvengono in tempo reale. Le aziende descritte stanno operando in un contesto più sfidante rispetto a quello che si è affermato nel corso degli ultimi anni con i tradizionali social media, come blog e wiki. Il web, oltre a essere partecipativo, è infatti diventato real-time. E il Real-Time Web non ammette errori o ritardi: se si è deciso di esserci e di mettersi in gioco bisogna seguire le conversazioni, prepararsi a essere chiamati in causa, rispondere alle domande, replicare e spiegare, il tutto in presa diretta. Non si parla più con brand impersonali ma con individui che rivestono specifici ruoli in azienda; non esistono più canali o situazioni aziendali ufficiali, esistono solo persone ufficiali con i loro canali e le loro situazioni.
Ascolto, dialogo e cognizione divengono quindi basilari: più che mercati, le conversazioni in tempo reale rappresentano la nuova anima del commercio. E il marketing conversazionale diventa il giusto mezzo per interpretarle. " (...)

mercoledì 27 giugno 2012

I CANNES LIONS 2012 VISTI DALL'ART DIRECTOR CLUB ITALIANO

Il bilancio italiano dell'edizione 2012 di Cannes vanta 44 short list e 17 leoni tra cui 9 d'oro. Insomma un risultato commentato da più parti come il "migliore degli ultimi anni". Per questo motivo desidero riportarvi le riflessioni di chi di creatività se ne indente davvero:  l' ADCI (Art Director Club Italiano).
Michele 

44 shortlist e 17 Leoni rappresentano numeri importanti, ma qualcuno ha fatto giustamente notare che alla fine il maggiore numero di questi arrivano da “Integration Day”.
È vero, ma è altrettanto vero che se nel 2010 il bilancio era stato positivo quasi esclusivamente per Heineken (10 su 14 Leoni) quest’anno avevamo due progetti, di due agenzie diverse, che si sono fatti valere: non dimentichiamo infatti i 7 Leoni di “The Beauty of a second”.
Inoltre avevamo lavori che, a mio modesto parere, avrebbero meritato di più: mi ha stupito molto il fatto che “Angry Birds” non abbia portato a casa nemmeno un Leone e che “Reache the Sunrise” ne abbia preso solo uno. Così come altri progetti visti all’interno del gruppo Goodfellas avrebbero potuto conquistare almeno la shortlist.
Ma i Cannes Lions sono fatti così: le grandi idee conquistato sempre un buon numero di Leoni in diverse categorie (è successo lo stesso anche per i migliori progetti stranieri), mentre le buone idee combattono anche contro la fortuna e i giudizi di parte. (...)
l risultato senza dubbio più bello è comunque quello dei giovani. Non riesco a recuperare dati attendibili ma credo che come nazione ci siamo comportati meglio di qualsiasi altra: su 4 equipaggi mandati a Cannes dall’Adci, 3 sono arrivati sul podio. (...)
A prescindere dai risultati italiani, come è stato il livello medio dei lavori di quest’anno?
Parere assolutamente personale: un po’ inferiore rispetto alle ultime due edizioni.
Lo so che si dice sempre così, ma a mio parere l’innovazione pura ha avuto un rallentamento in sezioni come Promo, Direct, Media e PR. I Titanium sono stati un po’ sotto standard. Dopodiché è indubbio che alcune punte sono altissime ma la media avrebbe giustificato l’entrata in shortlist di altri lavori italiani. L’impressione è che nel complesso i lavori stiano diventando meno originali ma molto più pragmatici, che non è affatto un male. (...)


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martedì 26 giugno 2012

IL RACCONTO DEL MELTOUR MELINDA

Lo scorso weekend ho contribuito all'organizzazione del #MELtour ovvero una due giorni tra mele e natura in cui Melinda ha incontrato alcuni tra i  principali blogger del mondo food e turismo per raccontare cosa si nasconde dietro ad una "semplice" mela. 
Il programma è stato pensato per soddisfare le aspettative di entrambe le tipologie di blogger ed ha offerto ai presenti la possibilità di vivere alcune esperienze esclusive tra cui:
- visita guidata al centro di raccolta del Consorzio Melinda 
- visita guidata alle grotte del Parco Fluviale Novella
- intervista esclusiva con lo chef stellato Cristian Bertol e posto prenotato in prima fila al suo show coocking durante la manifestazione Arcadia
Per il diario di viaggio completo vi rimando al post di Girovagate.
In questo contesto mi preme sottolineare come l'iniziativa si sia posta un'obiettivo che va oltre la semplice visibilità del brand (cosa che a Melinda di certo non manca). Con questa campagna di Digital PR il Consorzio ha cercato di comunicare il territorio nel quale nascono le mele Melinda, la passione con la quale le varie cooperative coltivano i propri meleti e la forte attenzione che viene posta dal brand sul rispetto di ambiente e persone. Ecco perchè è stato decidere di organizzare questo #MELtour nella speranza che i blogger possano farsi portavoce della brand identity trasmettendo ai propri lettori le emozioni e i ricordi di questa due giorni tra mele, cucina e natura.
Tra qualche giorno integrerò questo post con il video dell'evento che stiamo preparando intando vi posto alcune fotografie.
Michele



venerdì 22 giugno 2012

COCA COLA E LE TELECAMERE NASCOSTE

Scusate se non commento questo video ma sono letteralmente affascinato dall'idea creativa che sta alla base. Quando si dice comunicare il brand...
Michele

 

giovedì 21 giugno 2012

PER CHI SI FOSSE PERSO PANE WEB E SALAME...

Ieri ho partecipato alla terza edizione di Pane Web e Salame e devo dire che la qualità dei contenuti esposti e l'interazione con il pubblico presente migliora clamorosamente di anno in anno. In particolare mi preme sottolineare come rispetto a molto convegni sul tema non ho assistito ne alla presentazione di numeri impossibili da ricordare ne ad improbabili tavole rotonde sull'aria fritta.  Pane Web e Salame è stato un vero e proprio concentrato di pragmatismo e consigli utili da prendere e portare a casa per migliorare il proprio bagaglio professionale! Grazie dunque a tutti i presenti.
Per avere una panoramica su tutti gli interventi vi rimando a #pwes3 su Twitter mentre qui sotto trovate 8 regole per una corretta gestione di eventuali critiche/commenti negativi che Marco Pietribiasi ha saggiamente riassunto durante il suo speech.


1) Go with the flow
Non perdete tempo a rincorrere tutti i commenti negativi, specie se sono molto numerosi e postati in luoghi differenti. Tente saldo il timone ed utilizzate i vostri canali di comunicazione ufficiali per prendere una posizione chiara, univoca e coerente nel tempo.


2) Repeat till overload
Non stancatevi mai di ripetere più volte le vostre ragioni e di dare spiegazioni rispetto a questo o quell'argomento. La gente dimentica, si sa, ed in rete lo fa più velocemente.

3) Shut your mouth
Anche se l'istinto vi porterebbe ad un attacco frontale con i vostri interlocutori cercate sempre di utilizzare un tono diplomatico e civile. Non cedete alle provocazioni.

4) Every picture tells a story
Molte volte una infografica funziona meglio di tanti discorsi. Utilizzatela per pubblicare i dati oggettivi che vi danno ragione.

5) Bulletproof
Se volete organizzare dei contest fate in modo che il vostro regolamento sia a prova di bomba. Sarà l'arma principale per difendervi da cattive o faziose interpretazioni dello stesso.

6) Think twice
Pesate le parole. In rete ogni cosa che dite può trasformarsi in un boomerang. Pensateci bene prima di schiacciare il tasto "pubblica".

7) Can't stop
Qunado ci troviamo in mezzo ad una crisi di immagine da gestire non ci sono orari ne giorni che tengano. La gente pubblica le proprie opinioni anche alle 3 di notte e qualcuno deve essere lì pronto a gestire la situazione.

8) Let them talk
Non censurate mai nulla. Lasciate che le persone parlino e si sfoghino.. fa tutto rumore. L'importante è governare la situazione non buttare la polvere sotto il tappeto.

Ah dimenticavo.. ognuna di queste regole corrisponde al titolo di una canzone. Lascio a voi il divertimento di scoprire quale!
Michele
 

lunedì 18 giugno 2012

CAMBIANO LE ABITUDINI TELEVISIVE

Prendo spunto dalla nuova ricerca Accenture "Video-Over-Internet Consumer Survey" sulla fruizione del mezzo televisivo per farvi una domanda semplice semplice: se attraverso il web le persone possono scegliere e non subire i contenuti con l'avvento delle NetTv finirà la tv spazzatura?
Michele

Una crescente integrazione tra tv, Internet e social media è quanto emerge dall’edizione 2012 della Video-Over-Internet Consumer Survey, per la quale sono stati intervistati 7500 persone in 8 diversi Paesi (Argentina, Brasile, Francia, Germania, Italia, Spagna, U.K. e U.S.A), con l’obiettivo di individuare abitudini e aspettative del consumatore moderno rispetto alla fruizione di contenuti video attraverso internet. Molteplici segnali indicano come il mondo televisivo stia vivendo un momento di forte cambiamento, spinto dall’emergere di nuove esigenze del pubblico e da una costante tensione all’innovazione tecnologica nel settore.  (...)
Secondo lo studio Accenture già oggi il 92% degli intervistati (il 93% in Italia) guarda abitualmente contenuti video attraverso internet, ma è soprattutto la logica multidevice a rivoluzionare lo scenario (...)
L’immagine del consumatore, così come emerge dallo studio, è sicuramente più sofisticata rispetto agli anni passati. L’utente desidera un servizio affidabile e di alta qualità (HD) e tra i fattori che più lo infastidiscono ci sono la pubblicità (53%); il tempo di buffering/download (51%); la qualità del video (45%). (...)
Per quanto riguarda il mercato italiano, il 39% degli intervistati (il 33% a livello globale) ha indicato gli editori televisivi tradizionali come il provider preferito per video su internet, mentre le società di telecomunicazione sono scelte dal 33% (il 43% globalmente). Una realtà che sta diventando sempre più interessante, amata soprattutto dai giovani con età compresa tra i 18 e i 24 anni, è quella dei produttori di videogiochi e console (12%) e le nuove società internet (15%) che con il tempo potrebbero arrivare addirittura a sfidare la leadership dei fornitori più tradizionali (...)

Leggi tutto su Spot & Web

venerdì 15 giugno 2012

GDOWEEK INTERVISTA LUCA COLOMBO (FACEBOOK)

Il 30 Maggio scorso è apparsa sul settimanale GDOWEEK (punto di riferimento delle imprese che operano nella grande distribuzione organizzata) un'intervista molto interessante fatta dal giornalista Enrico Sacchi a Luca Colombo, Country Manager di Facebook in Italia. Vi riporto le parti che più ci toccano da vicino, ovvero le raccomandazioni che il manager fa alle aziende sul corretto utilizzo della piattaforma. 
Speriamo che almeno queste le vogliano ascoltare :-)
Michele


Qual è stato inizialmente l’approccio delle aziende a questa piattaforma e come si è evoluto? 
L’approccio delle aziende alla piattaforma Facebook è avvenuto in maniera graduale e diversificata. Le aziende si muovevano in un’ottica d’acquisizione di fan, rincorrendo principalmente il maggior numero d’utenti. Ora le aziende hanno capito che la costruzione di una community legata al brand è fondamentale per avere il giusto approccio alla piattaforma. I consumatori vogliono informazioni dal brand, interazione con la marca, offerte o promozioni dedicate, condivisione con gli altri utenti con cui si condivide la stessa passione. La semplice creazione della Pagina non è sufficiente, ma deve essere sviluppata con attività e iniziative che coinvolgano appieno l’utente. (...)



Secondo le vostre osservazioni, come viene percepita dal popolo dei social network la presenza delle aziende in questo canale? Quali sono gli errori da non commettere a vostro avviso? 
I consumatori dimostrano sempre più interesse per le aziende che sono presenti sulla piattaforma Facebook, sviluppando il concetto di lovemark: i consumatori sono coinvolti dai brand come in una relazione affettiva e apprezzano quelli che sono stati capaci di instaurare un senso di lealtà in loro. Un consumatore diventa fan della pagina di un brand perché è interessato a instaurare un rapporto con la marca, a ricevere e comunicare informazioni, rispecchiandosi nei valori della marca stessa. Questa è la grande opportunità per le aziende, che non devono di utilizzare la piattaforma Facebook senza instaurare una conversazione con gli utenti e senza coinvolgerli in un’esperienza di condivisione reciproca. (...)

Per moltissime aziende Facebook è un canale privilegiato di comunicazione, in che misura può anche diventare un canale di vendita?
Facebook rappresenta un canale da cui partono processi d’acquisto, attraverso gli elementi condivisi dalle aziende e dagli utenti. (...)



Leggi tutta l'intervista su gdoweek.it

giovedì 14 giugno 2012

AI PRIMORDI DEL MARKETING

Ai primordi del marketing bisogna inseire di diritto Amedeo Giannini. Chi é? 
 E' il fondatore della Bank Of America  che quando il terremoto e l'incendio di San Franscico distrussero in tre giorni 50.000 abitazioni private, oltre agli uffici, agli alberghi ed agli edifici pubblici,  prese un tavolo, lo piazzò in mezzo alla folla dei sinistrati, ci mise sopra il cartello Banca d'Italia: aperto ai clienti, ed incominciò ad offrire soldi per la ricostruzione. Fu l'unico a farlo, dando così origine alla moderna concezione di banca. 
Trovate più info nella rubrica Non Credo Funzionerà.
Michele

mercoledì 13 giugno 2012

VI CONVINCE LA STRATEGIA DELLA H3G?

In questi giorni sta passando in Tv un nuovo spot della compagnia telefonica H3G nel quale oltre al classico utilizzo di ben 2 testimonial famosi (pare essere un must irrinunciabile nella telefonia) viene proposto un improbabile focus group di consumatori felici (consumatori o attori?).
La mia perplessità, rispetto a questa scelta, deriva da due motivazioni. La prima è che al tempo del 2.0 si debba ricorrere ad una sorta di "raccomandazione popolare" artificiosa quando si hanno a disposizione diverse opportunità social per costruirsi credibilità e fiducia attorno al brand. La seconda è che H3G ha rinunciato troppo presto allo spot in cui Luciana Littizzetto cercava di  scaldare il brand attraverso valori maggiormente etici e socialmente propositivi, tornando alla lotta spietata sulla tariffa di turno. Cosa ne pensate? Più prodotto e meno brand è la scelta giusta?
Michele
Ecco i due spot a confronto: 


martedì 12 giugno 2012

LE BLOGGER SI FANNO SENTIRE

Lo scorso weekend Milano ha ospitato due eventi di rilievo nel mondo 2.0 che hanno mostrato ai media più tradizionali ed alle aziende come il mondo blogger sia ormai una realtà capace di muovere numeri ed opinioni.  
Il  primo si chiama Fashioncamp, si è svolto alla Fabbrica del Vapore l' 8 e il 9 Giugno ed alla sua terza edizione e è diventato un vero e proprio punto di riferimento per blogger e appasionate/i di moda e bellezza. 

"Il FashionCamp è un appuntamento annuale strutturato come un barcamp di due giorni che mette a confronto il mainstream della moda, chi sperimenta nuove tecnologie, i fashionbloggers, gli stilisti esordienti, chi si impegna con la moda etica e chi progetta nuove idee per il futuro per una condivisione ed un arricchimento attraverso workshop, presentazioni e collaborazioni.
FashionCamp promuove una visione della moda  aperta e condivisa, altamente tecnologica e fortemente democratica.
Il FashionCamp di Milano si è attestato come il più importante evento di settore  per fare il punto su dove siamo, come ci stiamo evolvendo e quali  saranno i modelli futuri. " (tratto dal sito)

Il secondo si chiama Mammacheblog ed è un social family day organizzato Sabato 9 presso il Quanta Village e che ha visto protagoniste numerose mamme blogger a confronto in  una conversazione aperta tra mamme 2.0.  

"Oltre 200 le iscritte all'appuntamento che vuole essere una conversazione aperta per stimolare lo scambio, l'approfondimento e il confronto e far crescere idee e servizi su Internet. La giornata si articolerà in diversi momenti, di discussione (MomTALK), formazione (MomCLASS) e autopromozione delle mamme (MomSHOWCASE). Ciascun Talk sarà introdotto da una mamma esperta nel tema, cui seguirà poi la discussione libera, aperta con e tra le partecipanti (disponibile qui il programma completo). Nel corso della giornata, sono previste anche due  MomCLASS, ovvero sessioni di formazione, realizzate in collaborazione con ReteLab (punto di riferimento per chi vuole operare professionalmente su Internet), dedicate alle mamme che vogliono aprire o far crescere il proprio sito." (tratto da Pubblicità Italia)

In entrambi i casi è interessante capire come la relazione aziende-blogger-lettori sia il tema di discussione più sentito, alla costante ricerca di un equilibrio che ancora non sembra essere stato trovato salvo in alcune rare eccezioni. 
Secondo  la mia personale visione troppe aziende  si rivolgono alle blogger in quanto tali dimenticandosi che prima di essere blogger sono mamme o fashion victims e questo non è un dettaglio da trascurare per evitare centinaia di email fotocopia o post privi di contenuti reali e non solo markette. 

Michele 

giovedì 7 giugno 2012

BUZZ MARKETING E PROCESSO DI ACQUISTO

Oggi la School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Mimesi – società del Gruppo Reed Business Information, ha  presentato uno studio condotto su 1184 persone per capire in che modo i social media (blog, forum, social network) influenzano i processi di acquisto dei consumatori italiani.
Se cercate su twitter #mip oppure #nonmivedi potete coglierne i passaggi salienti. Di seguito vi posto i tweet più significativi.

- Dallagiovanna (Nestlè): appiattire le gerarchie per rispondere alla sfida della velocità
- La maggioranza delle aziende non integra ancora social e CRM: un problema culturale e organizzativo
- 11milioni gli italiani che conoscono nuovi prodotti attraverso i social media
- Abis "obsolete le ricerche di mercato basate sul dichiarato, guardiamo i comportamenti" vero anche
  riguardo al Sentiment online! 

- i post positivi sul prodotto sono il 300% dei negativi. sfatiamo definitivamente il mito delle lamentele su internet?
- 40% degli Italiani presta attenzione ai social nelle decisioni di acquisto! 
- Condividere e comunicare sui social:come si comportano i consumatori italiani? qual è il customer journey
- 8 milioni di italiani modificano le proprie decisioni di acquisto sulla base delle informazioni reperite sui social media
Michele
 

mercoledì 6 giugno 2012

L'ADDIO DI BLOCKBUSTER

La catena americana del videonoleggio è arrivata all'ultima fermata della sua avventura in Italia e lo comunica con un annuncio sommesso e quasi commovente su quel che resta del proprio sito web.



Questo brand per me rappresentava uno di quei punti fermi che ti fanno sentire un pò a casa in qualsiasi paese o città mi fossi ritrovato. Un pò come la pasta Barilla, un pò come la Vespa, un pò come il Mc Donald's.. insomma le abili strategie di marketing avevano trasformato il marchio in una vera e propria icona. 
Ora, schiacciati da nuove e diverse abitudini di consumo e tenclogie dilaganti, i numerosi punti vendita presenti sul nostro territorio verranno sostituiti da una catena di parafarmacie, che con tutto il rispetto, non credo riusciranno a ricreare quel meraviglioso effetto "welcome home".
Michele

Per approfondire vi rimando a corriere.it
 

lunedì 4 giugno 2012

CASE HISTORY VENERE.COM

Per la mia solita rubrica "Non credo funzionerà" oggi parliamo di Venere.  Nata nel 1995, rappresenta uno dei rari casi in cui una società italiana è riuscita ad affermarsi a livello internazionale nell'e-Business. Avete capito? Nel 1995!! Quando praticamente il web era una chimera in Italia. Non ho trovato i nomi dei 4 giovani fondatori ma tanto di cappello per aver creato un nuovo business.
Michele 

1994-1995 La nascita di Venere: quattro giovani soci fondano Venere Net, realizzando il primo prototipo di sito internet per la prenotazione alberghiera, nel febbraio 1995 iniziano la commercializzazione online dei primi alberghi affiliati, a Roma e Firenze. Nel giugno 1995 arrivano le prime prenotazioni e, non senza qualche sorpresa, Venere.com scala le posizioni dei principali motori di ricerca internazionali. 1996-1998 I primi accordi strategici: sono questi gli anni in cui, grazie agli accordi raggiunti con le principali associazioni nel settore turistico e l'apertura di altri due mercati strategici come Venezia e Milano, “Venere - Italy Hotel Reservation” contribuisce a portare online il turismo italiano. 1998-1999 La crescita: la struttura organizzativa di Venere.com cresce ed in breve tempo Venere.com diviene leader di mercato italiano del segmento Viaggi/Hotel. 2000 Primo investimento esterno: il fondo di “Venture Capital” Kiwi II investe nel capitale sociale di Venere.com. Così, oltre a consolidare la leadership sul mercato italiano, si dà il via all'acquisizione di strutture alberghiere nelle principali città europee. Parte inoltre l’attività di affiliazione di siti web che utilizzano i contenuti di Venere.com come strumento di finalizzazione commerciale delle proprie attività online.

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