Oggi vi parlo di un libro made in italy che pone al centro dell'attenzione la marca e la sua enorme potenza espressiva carica di significati reali e percepiti. Consiglio questo libro come momento di riflessione sul proprio brand e sul posizionamento che occupa realmente nella testa dei propri clienti.
Michele
Secondo la psicologia del senso comune esisterebbe una perfetta corrispondenza fra la realtà fisica e la realtà percettiva.
Così non è per la psicologia scientifica, secondo la quale il mondo
percettivo non è la copia diretta dell’ambiente, quanto piuttosto il
risultato di una serie di mediazioni e di attività svolte
dall’organismo.
Nel marketing la correlazione tra l’individuo e l’azienda, il
prodotto o - più in generale - il brand, non è però solo questione di
metafore, tanto che gli stessi termini usati per descrivere una persona
possono essere usati per definire la personalità di marca.
Questa analisi è reperibile nell’interessante contributo del dottor
Graziano Cipollina che, nel suo libro La Percezione della Marca,
analizza la problematica della definizione della percezione di marca e
del posizionamento, considerando diverse prospettive di ricerca.
Fonte: MarketingJournal
lunedì 29 ottobre 2012
venerdì 26 ottobre 2012
LA SOCIAL TV
Continua a destare la mia attenzione lo strano rapporto tra la televisione ed il mondo del web. Sempre di più le aziende ed i principali player che operano all'interno di questi due nuovi mezzi hanno capito che utilizzarli in modo non contrapposto ma sinergico può senza dubbio risultare molto più efficace. Capita così che importanti realtà come eBay o Expedia che fanno del business online la loro principale ragion d'essere si rivolgano al mezzo televisivo come ponte per raggiungere fasce di popolazione sempre più ampie. Oppure capita sovente di vedere insospettabili programmi televisivi ( si prenda ad esempio la tribuna politica "Piazza Pulita" in onda su La7 ) che si prodigano per conquistare ed interagire con il pubblico dei social media. Come riportato dal portale www.trendystyle.it : " L'avvento del web e dei social network non ha trasformato solo il nostro modo di comunicare, ma anche quello di guardare la Tv che, lungi dall'essere seguita soltanto dal divano di casa propria al momento della messa in onda, può coinvolgere lo spettatore in tanti altri modi e tempi diversi. I telespettatori possono infatti diventare opinionisti in tempo reale grazie ai social media, in una nuova visione collettiva. E’ la Social Tv di cui tanto parlano gli americani e che sta iniziando a prender piede anche in Italia."
Voi cosa ne pensate? Quanto dovremo aspettare per vedere estinguersi il confine tra social e mass media? È davvero possibile?
Michele
Michele
lunedì 22 ottobre 2012
L'INFORMAZIONE NON SI COMPRA
Alcuni recenti comportamenti poco etici hanno indotto l’Ordine dei Giornalisti della Puglia a ricordare a tutti,
editori, direttori, giornalisti e inserzionisti le regole
deontologiche della professione ribadendo il sacrosanto principio che "l'informazione non si compra". Di seguito trovate alcuni passaggi.
Michele
L’informazione non si compra con la pubblicità. I giornalisti non possono avere compiti commerciali o dosare i propri doveri deontologici in proporzione all’entità delle inserzioni pubblicitarie.
Nessuno può pensare di piegare la libertà di informazione alle esigenze del marketing o all’entità delle inserzioni pubblicitarie vendute dai giornali o dalle emittenti televisive. (...)
L’Ordine ricorda che il lavoro dei giornalisti deve essere sempre chiaramente distinto da quello dei pubblicitari e che il lettore o il telespettatore devono essere messi sempre nelle condizioni di riconoscere quali spazi siano frutto del lavoro autonomo dei giornalisti e quali siano a pagamento.
La situazione di crisi che investe il settore dell’editoria non può indurre ad alcun cedimento su questo fronte e l’Ordine invita innanzitutto i direttori a vigilare perché l’autonomia dell’informazione , la liberta’ di critica e di cronaca, non cedano il passo rispetto alle esigenze – sia pur legittime – delle aziende editoriali di trovare finanziamenti anche attraverso la pubblicità. (...)
Leggi tutto il comunicato su www.odg.it
Michele
L’informazione non si compra con la pubblicità. I giornalisti non possono avere compiti commerciali o dosare i propri doveri deontologici in proporzione all’entità delle inserzioni pubblicitarie.
Nessuno può pensare di piegare la libertà di informazione alle esigenze del marketing o all’entità delle inserzioni pubblicitarie vendute dai giornali o dalle emittenti televisive. (...)
L’Ordine ricorda che il lavoro dei giornalisti deve essere sempre chiaramente distinto da quello dei pubblicitari e che il lettore o il telespettatore devono essere messi sempre nelle condizioni di riconoscere quali spazi siano frutto del lavoro autonomo dei giornalisti e quali siano a pagamento.
La situazione di crisi che investe il settore dell’editoria non può indurre ad alcun cedimento su questo fronte e l’Ordine invita innanzitutto i direttori a vigilare perché l’autonomia dell’informazione , la liberta’ di critica e di cronaca, non cedano il passo rispetto alle esigenze – sia pur legittime – delle aziende editoriali di trovare finanziamenti anche attraverso la pubblicità. (...)
Leggi tutto il comunicato su www.odg.it
mercoledì 17 ottobre 2012
ITALIAN START UP MASTER
E poi dicono che nella mia città (Brescia) non succede mai niente, che si pensa solo a produrre, a ridurre i costi e che le idee non ti danno da mangiare ecc... Per sfatare in un colpo solo questi luoghi comuni il Gruppo Giovani Imprenditori presieduto da @FEDERICOGHIDINI ha lanciato ieri un'iniziativa davvero interessante. Si chiama IsUp ed è un progetto che nasce per favorire il concreto sviluppo di idee imprenditoriali di giovani talenti.
Come funziona?
"Per i giovani selezionati alla partecipazione, il Progetto ISUP è completamente gratuito e intende aprirsi a tutti i settori imprenditoriali. I criteri di valutazione dei candidati si focalizzano soprattutto sulla validità dei progetti imprenditoriali presentati, dopodiché sono considerati anche i curricula scolastici e accademici e le esperienze di lavoro. Il Gruppo Giovani Imprenditori promuove il Progetto ISUP per favorire lo sviluppo e la realizzazione di Start Up, grazie alla progettazione di un esclusivo percorso formativo e all’opportunità di poter contare di uno spazio di co-working creato appositamente nella sede dell' Associazione Industriale Bresciana".
A chi si rivolge?
ISUP si rivolge a laureati (triennali e magistrali), laureandi (triennali e magistrali) e diplomati con una buona esperienza lavorativa pregressa e buone competenze gestionali maturate.
Per tutte le altre informazioni: http://www.isup-master.it
Michele
Come funziona?
"Per i giovani selezionati alla partecipazione, il Progetto ISUP è completamente gratuito e intende aprirsi a tutti i settori imprenditoriali. I criteri di valutazione dei candidati si focalizzano soprattutto sulla validità dei progetti imprenditoriali presentati, dopodiché sono considerati anche i curricula scolastici e accademici e le esperienze di lavoro. Il Gruppo Giovani Imprenditori promuove il Progetto ISUP per favorire lo sviluppo e la realizzazione di Start Up, grazie alla progettazione di un esclusivo percorso formativo e all’opportunità di poter contare di uno spazio di co-working creato appositamente nella sede dell' Associazione Industriale Bresciana".
A chi si rivolge?
ISUP si rivolge a laureati (triennali e magistrali), laureandi (triennali e magistrali) e diplomati con una buona esperienza lavorativa pregressa e buone competenze gestionali maturate.
Per tutte le altre informazioni: http://www.isup-master.it
Michele
lunedì 15 ottobre 2012
LA FABBRICA DEGLI SPOT
Qualche anno fa ho avuto la fortuna di incontrare Luca Oddo, fondatore di Casta Diva Pictures e tra i più esperti produttori di spot pubblicitari. In quell'occasione, Luca mi regalò un libro da poco pubblicato che racconta i mestieri e le attività di chi fa spot, analizza gli ingredienti necessari per fare spot di successo e le attrezzature tecniche di ultima generazione, offrendo così le informazioni utili per favorire il dialogo tra cliente-agenzia-casa di produzione.
Il libro oltre che ad essere molto utile e particolarmente divertente e ricco di aneddoti che non smetteranno di saziare la vostra curiosità. Inoltre la prefazione consiste in un'intervista a Spike Lee rilasciata sul set di un noto spot pubblicitario. Vi riporto un piccolo passaggio e vi rimando al sito del libro www.lafabbricadeglispot.it per la sua versione integrale.
Ma è possibile secondo te fare dell'ottimo storytelling anche quando è, come dire, sponsorizzato?
È assolutamente possibile fare dell'ottimo storytelling in 30 secondi. Ma per prima cosa devi avere un grande prodotto. E poi devi avere dei clienti che non solo ti permettano di girare, ma di vedere l'idea. Molte volte i clienti se ne stanno troppo al riparo e qualsiasi cosa che sembri interessante li impaurisce, poiché hanno tutti paura di perdere la poltrona. Così penso che spesso siano i clienti quelli che limitano il creativo. (Spike Lee)
Michele
Il libro oltre che ad essere molto utile e particolarmente divertente e ricco di aneddoti che non smetteranno di saziare la vostra curiosità. Inoltre la prefazione consiste in un'intervista a Spike Lee rilasciata sul set di un noto spot pubblicitario. Vi riporto un piccolo passaggio e vi rimando al sito del libro www.lafabbricadeglispot.it per la sua versione integrale.
Ma è possibile secondo te fare dell'ottimo storytelling anche quando è, come dire, sponsorizzato?
È assolutamente possibile fare dell'ottimo storytelling in 30 secondi. Ma per prima cosa devi avere un grande prodotto. E poi devi avere dei clienti che non solo ti permettano di girare, ma di vedere l'idea. Molte volte i clienti se ne stanno troppo al riparo e qualsiasi cosa che sembri interessante li impaurisce, poiché hanno tutti paura di perdere la poltrona. Così penso che spesso siano i clienti quelli che limitano il creativo. (Spike Lee)
Michele
giovedì 11 ottobre 2012
NC DIGITAL AWARDS
Ieri sera a margine dello IABForum ho assistito alle premiazioni degli "NC Digital Awards". Un evento nell'evento che in realtà si è trasformato in una sorta di maratona delle idee all'insegna del "presto che è tardi". Diciamo che forse perdere qualche minuto in più per raccontare a fondo le idee in gara ed i criteri di scelta di quelle vincenti avrebbe reso il format più interessante e coinvolgente.
Tuttavia proprio perchè voglio evitare lo stesso errore ne sceglierò una e proverò a raccontarvela così come pubblicata all'interno dell' "Annual della comunicazione digitale."
Nome campagna: Break Time Friday
Brand: KitKat Nestlè
Agenzia: JWT
Obiettivi e strategia: Accrescere la fan base e l'engagement mostrando come Kit Kat sia in grado di aggiungere valore al break social. Concentrandosi sui fan più rappresentativi (persone positive ed ottimiste) abbiamo voluto celebrare e diffondere questa loro positivià rafforzando il loro coinvolgimento emotivo con Kit Kat e facendo sì che lo diffondessero agli amici.
Soluzione Creativa: un evento globale e trasmesso live. Un'esperienza basata su un comportamento del focus target: chi non si prende troppo sul serio trova divertente farsi fare una caricatura e condividerla con gli amici. Così è nato Kit Kat Break Time Friday: un appuntamento di quattro settimane su FB in cui i fan potevano godersi un break seguendo in diretta il disegnatore mentre li ritraeva. La condivisione e le gallery hanno fatto il resto, garantendo la viralizzazione.
Sviluppo olistico/integrato: l'evento è stato promosso con materiali inviait ai maggiori influencer digital e nostri key follower su Twitter. Il filmato di lancio ospitato su un micro canale dedicato a Youtube ha indirizzato gli utenti sulla app Facebook, così come i contenuti editoriali condivisi su FB e Twitter.
Che dire, un bell'esempio di utilizzo consapevole, strategico ed integrato dei social media.
Altre informazioni le trovate sul sito www.adcgroup.it
Michele
Tuttavia proprio perchè voglio evitare lo stesso errore ne sceglierò una e proverò a raccontarvela così come pubblicata all'interno dell' "Annual della comunicazione digitale."
Nome campagna: Break Time Friday
Brand: KitKat Nestlè
Agenzia: JWT
Obiettivi e strategia: Accrescere la fan base e l'engagement mostrando come Kit Kat sia in grado di aggiungere valore al break social. Concentrandosi sui fan più rappresentativi (persone positive ed ottimiste) abbiamo voluto celebrare e diffondere questa loro positivià rafforzando il loro coinvolgimento emotivo con Kit Kat e facendo sì che lo diffondessero agli amici.
Soluzione Creativa: un evento globale e trasmesso live. Un'esperienza basata su un comportamento del focus target: chi non si prende troppo sul serio trova divertente farsi fare una caricatura e condividerla con gli amici. Così è nato Kit Kat Break Time Friday: un appuntamento di quattro settimane su FB in cui i fan potevano godersi un break seguendo in diretta il disegnatore mentre li ritraeva. La condivisione e le gallery hanno fatto il resto, garantendo la viralizzazione.
Sviluppo olistico/integrato: l'evento è stato promosso con materiali inviait ai maggiori influencer digital e nostri key follower su Twitter. Il filmato di lancio ospitato su un micro canale dedicato a Youtube ha indirizzato gli utenti sulla app Facebook, così come i contenuti editoriali condivisi su FB e Twitter.
Che dire, un bell'esempio di utilizzo consapevole, strategico ed integrato dei social media.
Altre informazioni le trovate sul sito www.adcgroup.it
Michele
martedì 9 ottobre 2012
LE MELE MELINDA AIUTANO L'EMILIA ATTRAVERSO I SOCIAL
Oggi vi parlo di un progetto che sto seguendo da vicino, ovvero l'utilizzo strategico dei social media all'interno di un più ampio progetto di raccolta fondi per le popolazioni colpite dal terremoto. Ente promotore dell'iniziativa il Consorzio Melinda. Il progetto vede il coinvolgimento della community Facebook del brand, i forum di cucina e le più importanti food blogger italiane attraverso due diverse modalità di partecipazione.
"Melinda per l’Emilia" è un progetto volto alla raccolta di fondi da destinare alle popolazioni colpite dal sisma e nasce dal desiderio di mantenere alta l’attenzione sulle terre emiliane. Una campagna avviata a giugno 2012 e che oggi trova spazio anche all’interno del web, attraverso una serie di iniziative online che fino alla fine di ottobre coinvolgeranno gli utenti della rete. Dal punto di vista marketing sicuramente un'ottima attività per consolidare la propria community, lavorare sul posizionamento di lovemark e cosa più importante, utilizzare la viralità della Rete per fare del bene.
Chi fosse interessato, può andare direttamente sulla pagina ufficiale del brand: http://www.facebook.com/MelindaValDiNon oppure seguire in tempo reale la crescita del budget destinato al progetto charity su: http://emilia.melinda.it
Michele
"Melinda per l’Emilia" è un progetto volto alla raccolta di fondi da destinare alle popolazioni colpite dal sisma e nasce dal desiderio di mantenere alta l’attenzione sulle terre emiliane. Una campagna avviata a giugno 2012 e che oggi trova spazio anche all’interno del web, attraverso una serie di iniziative online che fino alla fine di ottobre coinvolgeranno gli utenti della rete. Dal punto di vista marketing sicuramente un'ottima attività per consolidare la propria community, lavorare sul posizionamento di lovemark e cosa più importante, utilizzare la viralità della Rete per fare del bene.
Chi fosse interessato, può andare direttamente sulla pagina ufficiale del brand: http://www.facebook.com/MelindaValDiNon oppure seguire in tempo reale la crescita del budget destinato al progetto charity su: http://emilia.melinda.it
Michele
venerdì 5 ottobre 2012
LA STRATEGIA NO GAMER DI NINTENDO
Nuova strategia di marketing Nintendo per il mercato americano. Voi mi direte: "ecchissenefrega?" E invece sbagliate ;-) perchè la cosa veramente interessante è il tentativo di uscire dall'eterna lotta con i comperitors spostando il focus dal prodotto al suo utilizzatore, ovvero le persone. Con il claim "Play as you are" Nintendo ci dice che la diversità sta nel modo di vivere e affrontare il videogioco piuttosto che nel videogioco stesso. Scusate se è poco.
Michele
Tratto da games.hdblog.it
Fa discutere il nuovo annuncio pubblicitario lanciato da Nintendo nelle televisioni Americane. Gabrielle Douglas, una ginnasta olimpica sedicenne, dopo qualche secondo in cui gioca commentando in modo simpatico dice “Sono Gabrielle Dounglas e non sono una gamer" (...).
Nintendo, ancora una volta vuole sottolineare la differenza che c’è tra i suoi giocatori e quelli della concorrenza che, in questa pubblicità vengono descritti come gamer, cioè una tipologia di persone frustrate e sempre nervose, a differenza della ragazza nella pubblicità che è sorridente, solare e gioca divertendosi, soprattutto.
Michele
Tratto da games.hdblog.it
Fa discutere il nuovo annuncio pubblicitario lanciato da Nintendo nelle televisioni Americane. Gabrielle Douglas, una ginnasta olimpica sedicenne, dopo qualche secondo in cui gioca commentando in modo simpatico dice “Sono Gabrielle Dounglas e non sono una gamer" (...).
Nintendo, ancora una volta vuole sottolineare la differenza che c’è tra i suoi giocatori e quelli della concorrenza che, in questa pubblicità vengono descritti come gamer, cioè una tipologia di persone frustrate e sempre nervose, a differenza della ragazza nella pubblicità che è sorridente, solare e gioca divertendosi, soprattutto.
lunedì 1 ottobre 2012
ARRIVANO IN ITALIA I SEMINARI DI BILL SUTTON
Segnatevi in agenda l'arrivo in Italia di uno dei massimi esperti di marketing sportivo vivente: Bill Sutton, consulente con la Bill Sutton & Associates di diverse
franchigie NBA ed NFL dopo essere stato vicepresidente del Team
Marketing NBA ed aver lavorato con il Madison Square Garden. Insomma, come si dice dalle mie parti... "tanta roba!". Rimini, Brescia, Cremona e Bari le tappe della "visita pastorale".
Di seguito vi riporto un passaggio significativo del comunicato stampa e vi lascio il link per approfondire l'argomento.
Michele
"In tempi di crisi economica – ha detto William Sutton nel presentare il suo prossimo arrivo in Italia - le aziende in generale devono trovare nuovi modi per raggiungere i loro mercati di riferimento. Talvolta attraverso nuovi prodotti, ma, in molti casi devono cambiare come comunicano il prodotto o il servizio, come lo presentano, il prezzo od addirittura come il cliente paga".
Leggi di più su Basketlive.it
Di seguito vi riporto un passaggio significativo del comunicato stampa e vi lascio il link per approfondire l'argomento.
Michele
"In tempi di crisi economica – ha detto William Sutton nel presentare il suo prossimo arrivo in Italia - le aziende in generale devono trovare nuovi modi per raggiungere i loro mercati di riferimento. Talvolta attraverso nuovi prodotti, ma, in molti casi devono cambiare come comunicano il prodotto o il servizio, come lo presentano, il prezzo od addirittura come il cliente paga".
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