Per me Apple è una lovemark, se il mio Mac o il mio Ipad si rompono voi non lo saprete mai ed io continuerò ad acquistare Apple. Vedete, io credo che questo significhi lavorare sulla "human satisfaction".. ovvero adottare un stile di comunicazione basato sul dialogo che consenta di creare e rafforzare un feeling quasi "apostolico" tra marca e consumatore.
Michele   
Porre al centro della comunicazione e della pianificazione  pubblicitaria l’essere umano, le sue necessità emotive, razionali ed  etiche. Superare la pubblicità-monologo per aprirsi al dialogo tra brand  e consumatore e arrivare a creare, mantenere e sviluppare la Comunità  di marca.
Sono questi alcuni dei fondamenti della teoria della Human  Satisfaction sviluppata da Marzio Bonferroni, fondatore e  presidente di UniOne, società di consulenza progettuale e  operativa per la comunicazione d’impresa che ha presentato e snocciolato  i dettagli del nuovo metodo in un convegno tenutosi a Milano nelle  scorse settimane.
Per quanto la pubblicità tradizionale possa  essere raffinata, attenta a soddisfare bisogni e desideri dei  consumatori, innovativa e coinvolgente, sembra non bastare più, e questo  avviene già da tempo. Il pubblico ormai non compra più soltanto un  prodotto o un servizio, compra anche e soprattutto una gratificazione.
Come  ha sottolineato lo stesso Bonferroni, “per affrontare e  superare le diffi coltà del mercato e la sua sempre maggiore  complessità, l’impresa innovativa di ogni dimensione deve riscoprire il  dialogo con le persone”. 
Detto in altre parole, se l’impresa  di domani vuole sopravvivere deve considerare il proprio cliente non più  “consumatore” ma “persona”. E quindi deve pensare, per soddisfarne i  bisogni, non alla customer satisfaction ma alla Human Satisfaction.
Partiamo  con il capire perchè è così importante il concetto di Human  Satisfaction e il superamento del vecchio concetto di costumer  satisfaction?
Da studi fatti negli ultimi 15 anni è emerso che  “consumatore” è diventato un termine ristretto legato a una visione  utilitarsitica e consumistica, ingiusta se vogliamo considerare la  visione umana del consumatore. La Human Satisfaction pone al centro  l’essere umano e la sfera delle sue globali necessità emotive, razionali  ed etiche. Per arrivare a soddisfare queste necessità (items) si  tratterà anzitutto di saperle analizzare e misurare, per poter accertare  come una marca e un’impresa le soddisfino, misurando così i gap che  possono esistere tra le necessità e le soluzioni che la marca e  l’impresa offrono. Su questa base obiettivamente misurabile, è dunque da  rivedere a fondo, come già rilevato, la modalità creativa dei messaggi,  ripartendo da quel primo vero “prodotto creativo” che in realtà non è  il messaggio, bensì la strategia di comunicazione che ovviamente  comprenderà messaggi e architetture di comunicazione interne ed esterne  tra di loro coordinate agli stessi obiettivi.(...)
L’ascolto delle esigenze del consumatore diventa quindi  prioritario?
Prima di progettare è necessario ascoltare. La  comunicazione è dialogo e non monologo. La pubblicità monologo è  difficilmente misurabile e scarsamente efficace, soprattutto per carenza  di contenuti di valore riconosciuto dal pubblico, per un contributo  attraverso i messaggi alla soluzione delle necessità non solo razionali  ma anche emozionali ed etiche. Il dialogo e la relazione, oggi elementi  strategici deter-minanti, sono invece possibili se si considera al  centro dell’attenzione il cliente come persona globalmente intesa nelle  sue necessità emotive, razionali ed etiche. Il monologo non stabilisce  alcun legame durevole tra cliente e marca. (...)
Leggi tutto su Business & Gentlemen
giovedì 7 luglio 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
I più letti negli ultimi 30 giorni
- Nel programma sono presenti inserimenti di prodotti a fini commerciali...
 - QUALCUNO MI SPIEGA QUESTO PRODOTTO?
 - IL MARKETING STUPRATO ( nuovi commenti)
 - IL CUSTOMER CARE AI TEMPI DI INTERNET
 - IL FORUM DELLA COMUNICAZIONE DIGITALE
 - DOVE E' FINITO IL RISPETTO?
 - 80 VOGLIA DI MARKETING
 - C'E' CHI SEGUE E CHI SCEGLIE...
 - IDENTIKIT DI CHI INVESTE IN TV
 - COME ESSERE UN SUPERBRAND
 
Nessun commento:
Posta un commento