mercoledì 20 luglio 2011

LETTERATURA E MITI NELLE PUBBLICITA' DELLE AUTO

Per tutti gli amanti del "c'è sempre qualcosa dietro" suggerisco un libro che troveranno certamente interessante e che a mio modo di vedere sottilinea un aspetto troppo spesso dimenticato: per essere dei bravi creativi è necessario essere amanti del sapere.
Michele

Di Vittorio Polito
 La Levante Editori ha pubblicato l’interessante volume di Delio De Martino «Io sono Giulietta» con il sottotitolo “Letterature & miti nella pubblicità di auto” (pagine 224 - € 25).
Delio De Martino, dottorando in “Teoria del Linguaggio e scienze dei segni” nell’Università di Bari, è autore di vari articoli in lingua spagnola ed ha pubblicato il volume di esordio “Per una storia di Rai Tre” (Levante). Con «Io sono Giulietta», dal nome della famosa auto dell’Alfa Romeo, prosegue la sua ricerca sulla produzione culturale televisiva. Giornalista pubblicista dal 2006, si interessa di letteratura, comunicazione, cinema e fumetti. (...)
L’autore, nonostante la giovane età, esplora con padronanza una zona franca ai confini tra letteratura e mondo produttivo. L’importanza e l’irrinunciabilità di un mezzo di trasporto rapido, comodo e soprattutto simbolico e gratificante, fanno dell’auto con i suoi cavalli-motori uno strumento di mobilità non solo spaziale ma anche sociale - esattamente come avveniva anticamente con il carro trainato dai cavalli veri, che giustificano il consistente impegno economico nella ideazione e realizzazione delle pubblicità prodotte nel corso degli anni specie negli spot, di piccoli capolavori delle arti brevi, più corti e mille volte più amati e diffusi dei cortometraggi cinematografici. Pellicole di pochissimi secondi capaci di raccontare una storia intera anche complessa e di ammaliare oltre che allettare un pubblico sterminato di potenziali compratori. La loro collocazione nei sempre più numerosi intervalli pubblicitari in tutte le reti televisive li trasforma nei “programmi” più visti in assoluto, perché a prova di qualsiasi zapping.
La ‘Giulietta’ del titolo è quella che dà il nome alla più femminile delle Alfa Romeo, l’azienda dell’ingegnere napoletano dal cognome shakespeariano, Nicola Romeo. Giulietta è la più nobile fra le tante sirene e sirenette pubblicitarie chiamate in causa per aggiungere femminilità ad un oggetto il cui nome ‘automobile’ in origine era – e in alcune altre lingue è rimasto maschile.
Come mostra De Martino, nei popolari ma raffinatissimi spot si concentra il fior fiore dei classici antichi e moderni da ‘suggere’ per trasformare un’auto in un mito ed il suo acquirente in un novello Ulisse, Gulliver, Romeo o appunto in una novella Giulietta, in un o una protagonista di una fiaba e di un incanto, specie quando la vera ‘impresa’ è proprio comprare e riuscire a pagare una macchina.
rioso e documentato il saggio Letterature & Miti con cui si apre il volume che mostra la presenza capillare delle letterature e dei miti antichi e moderni nelle varie forme della pubblicità automobilistica, dal naming (dare un nome), alle allusioni nei loghi e nelle mascotte, alle citazioni nei manifesti e negli spot. La seconda parte, intitolata Spot, è organizzata in due capitoli: 1. Antichità - 2. Modernità, ciascuna con una sua appendice. (...) "il libro susciterà grande interesse fra gli addetti ai lavori, cioè chi con passione di ricercatore dissotterra e collega i segni di cui si compone la nostra contemporaneità perpetuamemte debitrice del passato, ma solleticherà simpaticamente anche la curiosità di quanti, che sono praticamente tutti, vivono col ‘volante’ fra le mani".

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