Oggi rendo omaggio ad un imprenditore terribilmente marketing-oriented, anzi, people-oriented che ha fatto dei clienti e dei loro bisogni la chiave del proprio successo. Si tratta di Amancio Ortega fondatore della catena di abbigliamento Zara. I suoi vestiti potranno piacere oppure no ma più di una volta mi sono sentito dire dai marketing manager: "vorremmo essere la Zara del...."
Michele
Negli ultimi anni l‘imprenditore Amancio Ortega, l‘uomo che ha creato un impero, è giunto ad essere uno degli uomini più ricchi di Spagna e del mondo, grazie ad una catena di negozi di abbigliamento casual: Zara. (...)
Ortega, che è partito dal basso come commesso e ha poi avviato l’attività a livello familiare con una produzione poco più che ‘casalinga’, ha inventato un ‘modello circolare’, come lo definisce Giorgio Brunetti nella prefazione, con al centro il cliente e i suoi mutevoli bisogni e desideri. Un assortimento che viene rinnovato di continuo e un ottimo rapporto qualità prezzo sono le caratteristiche riconosciute del marchio, così come, meno conosciuta, una straordinaria capacità di pensare, produrre e distribuire in tempi rapidissimi e in ogni luogo i propri capi. Ma, anche, una normale strategia manageriale che consiste nel scegliere le persone giuste, nell’istruirle e nel delegare loro le responsabilità.
Per far fronte ad una concorrenza sempre più agguerrita (soprattutto da parte della svedese H&M) e una domanda interna minacciata dal rallentamento dell’economia spagnola, Zara deve ora cercare nuove soluzioni. Pablo Isla, amministratore delegato del gruppo dal 2005, in una recente intervista al Wall Street Journal, ha fatto sapere che, per resistere all’assalto dei competitor, Zara deve spingere ancora di più sulla velocità.(...)
Il caso Ortega-Zara è ormai studiato come storia esemplare in tutti i corsi di marketing e di economia delle università spagnole, come esempio illuminante di capacità imprenditoriale. Ed il suo libro ‘De cero a Zara‘ va a ruba tra le nuove generazioni, ansiose di carpire i segreti del re dell‘abbigliamento. Oltre 90 mila dipendenti sparsi in 5 mila punti vendita in 77 paesi, un fatturato di 12 miliardi di euro e un valore borsistico di oltre 32 miliardi ne fanno il secondo player mondiale nel proprio settore nonché la prima industria spagnola.
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martedì 12 luglio 2011
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da sottolineare che ha reinventato i grandi stilisti della moda nelle sue collezioni...."copiando" le tendenze del momento a prezzi accessibili a tutti.
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