Oggi vi posto una riflessione molto bella scritta da Paolo G.Bianchi sul proprio Formazionezero.
Personalmente resto sempre affascinato dalle persone che non si limitano a sognare ma mettono in campo la caparbietà ed il coraggio necessari a trasformare i sogni in realtà e credo che Steve sia proprio uno di quelli.
Il sogno è alla base di qualsiasi attività imprenditoriale e le idee sono il motore di una qualsiasi organizzazione. Se volete sopravvivere non smettete mai di pensare.
Michele
Carmine Gallo, giornalista di Businessweek.com, ed esperto di comunicazione, è andato alla ricerca dei principi che stanno alla base di questo successo e li ha sintetizzati nel suo e-book “Innovate the Steve Jobs Way”.
E’ una lettura ricca di spunti di riflessione, molti la giudicheranno “un’americanata” ma, secondo me, ha il pregio di riportare al centro dell’operare “passione e amore” per costruire “il sogno” quello di cui ahimè oggi siamo poco capaci complice la disillusione di questi tempi.
Non importa cosa fai, ma come lo fai e con quale dignità lo vuoi proporre. L’uomo ha bisogno di sogni e la passione è la linea rossa che lega ogni frase e ogni pensiero e lo orienta verso un’azione che non è fatta a caso, ma determinata e precostituita verso un obiettivo. La cosa che mi ha sorpreso è che questo obiettivo non è mai un oggetto, un prodotto, qualcosa di tangibile, ma “il sogno” che per Jobs era progettare un computer adatto a tutti, facile e divertente da usare.
Forse è proprio qui la chiave di volta di Steve: vendere i propri sogni e condividerli con milioni di persone; ma un sogno è fatto di tanti aspetti, di cuore e mente, di pensiero e azione o nel capire perfettamente ciò che si vuole e non si vuole. Direi che questo si chiama “muovere le idee” verso le persone, ma non creando desideri inconsci o necessità fittizie, ma rispondendo alle necessità reali del tempo presente. Abbiamo bisogno ancora di favole, favole per grandi e di cantastorie che sappiano farci sognare risvegliandoci dal torpore della a-creatività…
Questa è una bella storia che ha da dire molto e mentre ne parlo mi accorgo che la scrivo con un Mac e mi sento parte del sogno e della realtà.
Grazie per avere pubblicato il mio post e citato il mio blog www.formazionezero.blogspot.com
RispondiEliminaalla prossima
paolo