mercoledì 25 gennaio 2012

QUALCUNO MI SPIEGA QUESTO PRODOTTO?

In questi giorni ho notato passare in televisione lo spot di un prodotto a mio avviso "assurdo".
Si tratta dei nuovi Box della linea VivalaMamma dei F.lli Beretta. 
Ora se qualcuno di voi mi spiega le motivazioni di acquisto di un prodotto simile ne sarei contento perchè francamente io non ne trovo. Mi spiego.
Per prima cosa il solo pensiero di mangiare la pasta in un cartone  mi fa rabbrividire (già nei piatti di plastica non è il massimo). In secondo luogo ritengo che un'azienda italiana storica e di qualità come F.lli Beretta non sia il promotore più credibile della cultura americana del fast-food e va bene che oggi non si ha nemmeno più tempo (forse) di cucinare ma ritengo che 8 su 10 di noi amino ancora mangiare seduti a tavola.
Infine mi chiedo come possano inserire questo prodotto in una linea chimata VivalaMamma che di mamma proprio non ricorda niente. Misteri del marketing.
Comunque, questo è lo spot. Giudicate voi.
Michele


17 commenti:

  1. Cavolo! Mi sono persa questa pubblicità di questa pasta pronta che sarebbe la soluzione della mia vita! Grazie Andrea, grazie tante, da ora in poi sarò una mamma felice, perchè non dovrò più perdere tempo a pulire piatti e pentole per cucinare un semplice piatto di pasta. Che bella trovata!

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    1. Ah.. è un prodotto per le mamme? Come non capirlo guardando lo spot... Comunque come sempre, è questione di gusti!

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    2. Da Italiano la pasta nel cartone o in plastica??? NO GRAZIE!!
      Ciao Paolo

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  2. Già lo stesso brand ha serie difficoltà a trovare il suo spazio sugli scaffali... questa mossa mi sembra il sequel senza motivo della loro strategia verso il "fuori casa"... peccato che vogliono che le persone lo mangino in casa... Dovrebbero chiarirsi le idee!
    Lo stesso prodotto fu lanciato qualche mese fa in Stazione Centrale a Milano con un Pop-up Store. Io non ho assaggiato i prodotti in quell'occasione, ma qualche viaggiatore sparuto mio conoscente, spinto dalla morsa della fame, poi se ne è pentito per la scarsa qualità del prodotto.
    Concordo pienamente che:
    - il brand Fratelli Beretta nulla a che vedere col prodotto pasta (seppur tenti di presidiare da tempo con VLM)
    - pure il sub-brand Viva La Mamma a parer mio è incoerente anche solo con l'utilizzo proposto, il packaging e la modalità di preparazione

    Forse negli USA chissà, ma da noi thumbs down! Sarei curioso di vedere i dati Iriscan del prodotto...

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    1. Quando ho visto lo spot sono rimasta anche io perplessa: ma perchè coi miei amici dovrei mettermi sul divano a mangiare pasta dallo "scartozzino" monodose??
      Poi ho pensato che quel prodotto era più adatto a chi si deve portare il pranzo in ufficio, perciò fa un salto al supermercato e compra qualcosa di più sano rispetto al solito panino.
      Perchè non ambientare lo spot in ufficio?
      Perchè se ti porti un pezzetto di casa in ufficio mangi meglio, anche se poi non hai preparato tu la pasta. E poi a volte i colleghi sono amici...

      Sì, io non avrei scelto quell'ambientazione, ma mi ha fatto sorridere.

      Quanto al prodotto, sarà per la mia esperienza prsonale, ma quando sei senza pranzo e non vuoi andare in una tavola calda o a mangiare un panino, i piatti preconfezionati sono una soluzione.
      Vivalamamma propone, se non sbaglio, anche creme e passati di verdura, cibii che sono (almeno apparentemente) "sani", come li faceva la mamma.
      Ecco perchè il marchio in sè non mi sorprende (mentre, ribadisco, la scelta degliamici sul divano sì).
      Simona Forcella via Linkedin

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    2. Hai ragione Simona, probabilmente il prodotto non è sbagliato al 100% e probabilmente è utile in pausa pranzo al posto del solito panino. L'ambientazione errata dello spot ha fatto nascere in me una percezione distorta del prodotto.. spero per loro di essere l'unico ad averla. Grazie!

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    3. E tre, ciao a tutti! La risposta ai brividi in cartone o plastica di Michele è la dieta di Simona. Archiviando, quindi, anche i miei pre-concetti, il pre-cotto è sdoganato! Mi chiedo piuttosto “perché” una azienda come Beretta debba mettere della pasta in un contenitore per cibo cinese! Sarà una scelta obbligata per tutti i marchi? Questa parvenza di genuinità garantita dal brand, sarà l’unica traccia culturale che la terra dei d.o.p. potrà offrire? Concordo con Simona sull’ufficio, ma se passate da qua, cucino io!
      Salvatore Dolci via Linkedin

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    4. Occupandomi di Alimentazione,specialmente in GRAVIDANZA etc.etc,inorridisco a solo vederla,mi troverete rigida ma la toglierei proprio i prodotti dal commercio ,specialmente poi riscaldata nel micro-onde che tutti gli studiosi ritengono dannosi,sviluppatori di tumori e altro...avrei inomerevoli altre cose da dire...NO COMMENT manderò comunque questo spot a qulcuno di autorevole che lo facciA girare e facciA il necessario,poi si fanno le campagne prevenzione per il Diabete infantile,la CELIACHIA,etc.etc.etc. bravo ad averlo segnalat.cari saluti
      Diana Yedid via Linkedin

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  3. Hanno sbagliato l'ambientazione dello spot (neanche troppo, forse) ma non il prodotto. L'importante è che il prodotto in sè sia soddisfacente a livello qualitativo. Pur vivendo in una zona non completamente metropolitana il mio lavoro e di chi mi è vicino è fatto di pasti take-away (o take-from-home) riscaldati in pausa pranzo nei microonde, altrimenti sono panini o pizzette al bar, dato che il pranzo al tavolo è di solito troppo lento e costoso (soprattutto).
    In ambienti di lavoro come il mio, agenzia di comunicazione, o quello dei miei amici ricercatori/studenti/professori all'università quel tipo di prodotto può avere un suo posizionamento di mercato. Valutazioni più strette però vanno fatte su: prezzo e qualità. Altrimenti diventa un prodotto insensato. Qualcuno l'ha acquistato o ne sa il prezzo? L'avete provato?
    Un saluto
    Fabio M.

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    1. Lo "scartozzino" non sarà di livello, ma probabilmente è biodegradabile, magari in tetrapack (quindi garantisce perfettamente la conservazione) e meno invasivo della plastica e meno "offensivo" (per noi italiani) del barattolo (ditemi che assaggereste più volentieri i "maccaroni ai formaggi" in scatola della Heinz! :) )
      Insomma, non ho verificato, ma non credo che si discosti molto da altri prodotti del genere.
      Io non sostengo i cibi precotti, ma conosco molte persone che senza mangerebbero solo panini (e 360 giorni all'anno tanto sani non sono).
      De gustibus.. Penso che ci siano prodotti ben più dannosi che la pasta in scatola.
      Simona Forcella via Linkedin

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    2. Ok io propongo una serata a casa mia con i prodotti Viva la mamma con successivo dibattito! Chi ci stà? :0)
      Tommaso Spagnoli via Linkedin

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    3. Ho letto con interesse la vostra discussione. Non mi sarei mai aspettata che il percepito di questo prodotto fosse così negativo. L'obiettivo del prodotto è consentire l'accesso a un piatto "sano" tipico della dieta mediterranea, come la pasta al sugo in un luogo dove come alternativa ci potrebbe essere solo del Junk food. Possiamo discutere/analizzare le caratteristiche nutrizionali di questa offerta, oppure dire che la confezione non piace, oppure che lo spot è fuorviante ma di fatto, l'azienda ha lavorato con l'obiettivo di scegliere la confezione migliore possibile per consentire il consumo "on the go" di un piatto sano/equilibrato. Non si tratta di un "quattro salti in padella" che vuol far risparmiare del tempo nella cucina domestica, ma proprio di ciò che dice Simona. In linea generale gli sforzi della ricerca nell'ambito del confezionamento vorrebbero puntare proprio a valorizzare l'offerta di cibo ad elevato contenuto nutrizionale (sulla sicurezza evito di sproloquiare perché è da considerare un pre-requisito) a cui perché non aggiungere una buona dose di "convenience". Per i nostalgigi della "schiscetta" non credo potrà mai funzionare...per tutti gli altri forse sì...
      Maria Rosa Baroni via Linkedin

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    4. Salve Ragazzi, credo che nessuno dei partecipanti alla discussione sia in Target, in Target con il prodotto intendo! :)
      Presumo che il mercato dei primi pronti, dal classico 4 salti in padella in avanti, sia un mercato abbastanza significativo anche in Italia.
      Presumo che se potete, un buon piatto di spaghetti aglio olio e peperoncino, per voi, come che per me sia comunque preferibile.
      Quindi la questione è, esiste un target specifico a cui, la "comodità" alla cinese di un piatto all'italiana sia di interesse?
      Dovremmo chiederci se gli amici del marketing di berretta hanno fatto il loro lavoro come si deve o no.
      Pensate che dalla fase del concept di prodotto ai test di gradimento, alle interviste agli utenti dei vari panel di "cavie" le cose siano andate male?
      Ecco allora ciò suggerisce che pensano di farcela per il target di riferimento, anche se questo non toglie la possibilità che il prodotto risulti comunque un flop alla prova di mercato.
      Questo ad esempio per l'eventualmente errata comunicazione fatta etc.

      Siccome a volte mi piace provare per giudicare "lesperienza", direi di accettare il cortese invito di Tommaso e vediamo quanto è sgradevole per noi cultori del mangiar bene se è davvero cosi terribile.

      Tommaso, procura almeno degli affettati, un po di formaggi e del buon vino... Almeno dopo ci consoliamo!
      Gaetano Piazza via Linkedin

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    5. Per riportare il discorso in termini di marketing, questo prodotto si inserisce sulla scia dei piatti pronti freschi che troviamo in abbondanza nei supermercati..
      Riporto da presentazione della linea: "Viva la Mamma è il connubio tra la forte tradizione culinaria italiana di una delle aziende alimentari leader in Italia e il know how tecnologico del gruppo alimentare francese leader nel segmento piatti pronti a libero servizio [...] e un processo produttivo attento a replicare il più possibile il piatto "come se fosse preparato a casa"".

      Beretta, in pratica, decide di occupare un segmento di mercato in chiara espansione, con un marchio che ricorda la famosa attenzione delle mamme italiane alla cucina.
      Ora, senza entrare nel merito della qualità, possiamo valutare se un packaging a forma di scatola di cartone sia la soluzione migliore per proporre un prodotto come sano, ma "on the go".

      Personalmente nè mi scandalizza nè mi attrae particolarmente, ma è anche vero che non rientro nel target cui evidentemente la linea mira.
      Vedremo come procedono le vendite...
      Simona Forcella via linkedin

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    6. Aggiungo solo al volo che viste le oggettive difficoltà tecniche nel mettere a punto la composizione del materiale (idoneo al contatto alimentare, utilizzabile in forno a microonde, che garantisse la pasta "al dente") e la confezione nel suo complesso (la fruizione in luoghi "scomodi"+ esigenze di razionalizzazione della logistica), sarebbe interessante proprio sul piano del marketing, capire se e quanto la forma del contenitore non sia stato un compresso per mediare tutte le esigenze di cui sopra. Su spot e brand non metto becco eh :-)

      Maria Rosa Baroni via Linkedin

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  4. Vorrei invitare tutti ad una riflessione di carattere tecnico..
    I casi sono due..
    1) Beretta è in serissime difficoltà economiche..
    2) Beretta ha cambiato direzione aziendale.

    E' innegabile che fino ad oggi il marchio Beretta era incentrato sulla qualità dei prodotti.
    La mortadella era la migliore.. insieme a tanti altri prodotti..

    Oggi le cose cambiano.. e Beretta trasforma il suo Brand. Perchè lo fa?
    Ovviamente i fini sono i risultati commerciali.. ma è giusto buttare in aria anni di campagne incentrate sulla qualità del prodotto per diventare fornitori di fast food da microonde?
    La verità la conoscono solo loro.. ma io ho la netta sensazione del colpo di coda di un pesce spiaggiato.
    Forse mi sbaglierò... ma in ogni caso chi si è preso questa responsabilità ha la testa sul patibolo.. e a mio parere il boia (il mercato) non attenderà molto prima di usare la sua scure

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    1. Penso sia uno di quei prodotti da lanciare sul mercato in test, sia perché altri brand si sono già mossi da tempo sul fronte dei "cibi precotti da microonde", Barilla in primis, sia perché il mercato estero su questo fronte è vastissimo! Lanciare in Italia un cibo simile e conquistare anche solo l'1% del mercato delle paste precotte vuol dire fare dei milioni. Inoltre se immaginate il target come: nord italia, single, lavoratore e se immaginate che il mercato dei cibi precotti si sta muovendo anche con altri prodotti (avete visto la pubblicità del pesce che si cuoce "da solo" nel forno di una cusina mai utilizzata e non puzza perchè chiuso in una bustina sigillata), ecco adesso avete un quadro più chiaro del futuro dei cibi :) In questi casi il nome non conta, lo spot tv è solo un "orpello" perchè il processo di acquisto è molto legato al promoter nel supermercato, alla visionedel prodotto esposto nel banco frigo e al prezzo di lancio
      Andrea Canizzaro via Linkedin

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