Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sull'integrazione di contenuti offline ed online, ecco a voi la nuova idea strategica di Youtube. Forse dovranno cambiare lo storico claim "Broadcast Yourself" però sono convinto che alla fine avranno ragione loro. La TV non è morta, ha solo bisogno di essere più "social"...
Michele
Contenuti gratuiti e soldi dalla pubblicità: dopo aver ospitato video altrui, YouTube prova ad offrire intrattenimento autoprodotto, con cento canali tematici – e non venti, come inizialmente ipotizzato da Wall Street Journal – che garantiranno 25 ore al giorno di contenuti, prodotti per il tubo (e quindi non pensati per altri e poi riversati sul portale) da Warner Music Group, Hearst Magazines, The Wall Street Journal, IGN Entertainment o Lionsgate.
Madonna con le lezioni di danza, Shaquille O’Neal che si dedica all’intrattenimento, show condotti da Ashton Kutcher ed Amy Poehler, Michael Ausiello che parla di serie tv, l’informazione fornita da Reuters e Wall Street Journal, la moda vista dagli occhi di giornalisti di Cosmopolitan e Marie Claire, film da alcune major di Hollywood, talk show, commedie, sport e tantissimo altro.
Se già internet ci permette di fruire dei programmi che vogliamo, quando vogliamo, YouTube si spinge ancora più avanti: forte di un investimento da 100 milioni di dollari, il sito passata da piattaforma di video sharing a vero e proprio broadcaster, che propone – o meglio proporrà, dai primi mesi del 2012 – cento canali (ma se il progetto avrà successo, verranno addirittura aumentati) con contenuti gratuiti in cui è possibile inserire della pubblicità, da cui arriveranno i ricavi da spartire con i fornitori di contenuti. (...)
Considerando che già oggi è possibile accedere a YouTube dalla tv di casa via dispositivi come Playstation 3 o Smart TV, questa mossa potrebbe davvero rivoluzionare il mondo della televisione e dell’intrattenimento casalingo, senza contare che se già i canali satellitari offrono serie tv con una messa in onda ravvicinata, iTunes Store in futuro potrebbe fornirci film e serie TV in primissima visione. E se qualcuno pronosticava che la tv non sarebbe arrivata al suo primo secolo di vita, forse è il caso che si ricreda: magari cambierà rispetto ad oggi, ma forse durerà anche più di quanto si pensa…
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giovedì 3 novembre 2011
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